La lingua avara è una lingua caucasica del gruppo daghestanico o nordorientale, parlata da circa 400.000 persone. Nel passato veniva scritta in caratteri arabi, poi in caratteri latini (dal 1937) e quindi cirillici (dal 1938).
Nonostante il ristretto numero di parlanti, gli Avari hanno sviluppato una loro forte identità nazionale e una loro letteratura originale. Naturalmente nei secoli più antichi hanno anch’essi poesie popolari, leggende, racconti, episodi epici.
Le accanite guerre del secolo XIX hanno ispirato poemi epici e guerreschi di forte tensione. Nella seconda metà del secolo XIX, quando il Daghestan fu annesso alla Russia, la poesia espresse i sentimenti di ribellione e il desiderio di indipendenza degli Avari, e dei Daghestanici in genere, contro la politica coloniale zarista. Nel corso dei secoli gli Avari tradussero opere di studiosi e scrittori arabi, nonchè opere religiose mussulmane.
Una poesia avara nuova, indipendente e originale si formò all’inizio del XX secolo, grazie a poeti come Tazhudin di Batlaic (1864-1910), Makhmud di Kakhab-Roso (1873-1919), Eldarilav di Rugzha e altri. Makhmud fu il più noto di tutti. Popolari anche le poesie satiriche di Hamsat Zadasa (1877-1951).
Dopo la rivoluzione d’ottobre gli Avari seguirono, per la cultura e la letteratura, il modello sovietico, scrivendo opere dedicate a temi politici, sociali ecc., ma mantenendo in genere la loro autonomia etnico-culturale e sviluppando la loro lingua letteraria. Tra l’altro l’avaro è una delle lingue caucasiche più difficili, con suoni di difficile apprendimento.
Il maggior scrittore avaro è stato Rasul Hamzatov, nato nel 1923, che si inserì nel filone ufficiale della letteratura sovietica, ottenne cariche e premi di prestigio, ma rivelò anche un buon mestiere nonchè, spesso, sincerità di ispirazione, specialmente quando si dedica al tema del lavoro, al di fuori degli schemi propagandistici (per esempio Il libero lavoro, versi del 1949) o al paesaggio maestoso del Caucaso (I canti della montagna, 1949). M. Khurshilov, M. Mahomedov e altri furono invece prosatori di un certo rilievo.