L’islandese (lingua del sottogruppo scandinavo occidentale, del gruppo scandinavo delle lingue germaniche è parlato da circa 200.000 persone in Islanda e Nordamerica: si distingue molto dal norvegese, lingua ancora parlata in Islanda nei secoli IX-X.
La letteratura islandese è molto antica: solo nel XIII secolo venne trascritta. Si tratta di canti epici e mitologici: si distinguono una poesia eddica e una poesia scaldica. L’Edda (anzitutto l’Edda antica) comprende canti eroici e mitologici. Alla base dei canti eroici ci sono i grandi eventi dell’emigrazione dei popoli (secoli IV-VI); i canti mitologici raccontano la storia degli dei scandinavi. La poesia scaldica comprende canti in onore di re e di guerrieri, e la narrazione di avvenimenti compresi tra il VI e il XIII secolo. È molto più “fiorita”e complicata dell’Edda, che si distingue per la semplicità della lingua e dello stile. Nella poesia scaldica sono tipiche le allitterazioni e il sistema di perifrasi-metafore molto raffinate e complicate, dette kenningar. Le prime trascrizioni, fatte verso l’inizio del XII secolo, non si sono conservate. È del 1148 l’opera di Ari Torgilson, una breve storia dell’Islanda. Sono assai interessanti le cosiddette “saghe dei re”, in cui si raccontano storie norvegesi fino al XIII secolo. La migliore di queste saghe è la Heymkringla, di Snorri Sturluson, che è anche l’autore dell’Edda recente, che è un trattato poetico sulla mitologia nordica e sulla poesia degli scaldi.
Dal XIV al XIX secolo il genere letterario più diffuso è quello delle cosiddette rime, narrazioni poetiche di soggetti romantici di ogni genere, scritte in lingua arcaica, e di derivazione scaldica. La prima tipografia apparsa in Islanda è del 1530. Tuttavia fino alla seconda metà del XVIII secolo si stampava quasi esclusivamente letteratura religiosa. Alla fine del XV secolo ebbe inizio la raccolta (e lo studio) degli antichi manoscritti. Esposizioni dell’antica letteratura islandese e di storia islandese furono fatte da Arigrimur Jounson (1598-1679) e Tormudu Torvason (1636-1719), ma in latino. Hallgrimur Pieturson scrisse Salmi sulla passione del Signore, mentre Joun Ulafson (1593-1679) descrisse un suo viaggio in India. Joun Magnusson (1666-1720), vescovo e scrittore, scrisse una Storia delle mie sofferenze, opera in cui vengono esposte le deleterie sofferenze provocate dalle superstizioni.
L’epoca illuminista della cultura islandese è inaugurata da Eggert Oulafson (1726-1768). Un vero risorgimento della letteratura islandese si ha nel XVIII secolo, ed è collegato con la lotta per l’autonomia dell’Islanda.
Portatori delle nuove idee e anche del sentimento patriottico islandese furono i romantici, in particolare con la loro vivace e innovatrice rivista Fjolnir (1835-1839), Fra gli autori legati a questa rivista e al movimento romantico c’è anzitutto Hallgrimson (1807-1845). Un altro importante poeta romantico fu B. Torarersen (1786-1841), cantore della natura islandese cupa e splendida. Rappresentanti del tardo romanticismo islandese furono G.Tomsen (1820-1896), B. S. Grondal (1826-1907), S.Torstejnson (1831-1920). La prosa si affermò in Islanda assai più tardi della poesia. J. Torodsen (1818-1868) è l’autore del primo romanzo islandese (Il giovane e la fanciulla, del 1850). Uno dei maggiori rappresentanti del realismo fu G. Paulson (1852-1891). Il primo teatro stabile islandese fu inaugurato nel 1897. Importante l’opera di D. Stefaunson (1895) , un poeta che cantò con versi chiari la gioia di vivere.
Ma il maggiore scrittore islandese fu il romanziere Halldor Kiljan Laxness (pseudonimo di N. K. Gudjonsson, 1902), autore di romanzi realisti e di impegno sociale noti in tutto il mondo, come II gran tessitore del Kashmir (1927), Gente libera (1934-1935), La campana d’Islanda (1943). Nel 1955 ricevette il premio Nobel.
Un folto numero di scrittori in lingua islandese opera fino ai nostri giorni in Islanda e anche in altri Paesi scandinavi, all’Islanda legati da vincoli storici e affettivi. Alcuni eccellenti poeti e prosatori islandesi (come G. Gunnarson, 1889-1975) hanno però scritto in altre lingue (come in danese).