L’indicativo è il modo della realtà, il congiuntivo è il modo della possibilità. L’uso del congiuntivo è frequente nelle proposizioni subordinate quando non esprimono certezza, ma si usa il congiuntivo quando si esprimono opinioni e ipotesi, o quando non si sa in anticipo ciò che accadrà.
Per capire questo principio, bisogna distinguere le proposizioni coordinate e le proposizioni subordinate. In una frase c’è sempre la proposizione principale, ma spesso ci sono altre proposizioni, alcune coordinate – dello stesso valore – altre subordinate – che da sé non hanno un significato compiuto.
Oggi vado a casa presto – una sola proposizione (frase semplice)
Mi siedo con comodo e guardo la televisione (frase complessa – due proposizioni), ognuna delle due proposizioni può esistere da sola, cioè c’è una coordinazione. Quando c’è la coordinazione tra le due proposizioni non si usa il congiuntivo.
Mi sono seduto perché ero stanco (frase complessa – due proposizioni), in questo caso la seconda proposizione perché ero stanco non ha un significato completo senza la prima mi sono seduto, quindi abbiamo una subordinazione. In questo caso non si tratta di opinione o ipotesi, quindi non si usa il congiuntivo.
Altri esempi senza il congiuntivo:dice che tornerà domani;scusami se te lo dico solo ora;vado via perché ho fretta Invece si usa il congiuntivo in queste frasi:benché fossi stanco, ho finito i compiti;non capisco perché lo abbia fatto;se avessi avuto tempo sarei venuto anche io
(frasi complesse in cui la subordinata non esprime un fatto certo, ma una supposizione, possibilità, ecc.), in questo caso si usa il congiuntivo.
Nota importante: l’italiano di oggi tende a semplificare la struttura del modo di esprimere e si usa sempre meno il congiuntivo, ad esempio, oggi si tende a dire pensano che viene, invece di pensano che venga