Fiche è un filosofo tedesco, idealista, che nasce in condizioni di estrema indigenza. Abbraccia Kant; viene espulso da alcune università perché ateo.
Kant parla del soggetto che indaga l’oggetto: Fiche, invece, sostiene che l’oggetto e il soggetto si identificano in quanto sia l’uno che l’altro dall’Io Penso.
L’ Io Penso suppone una cosa già estesa alla realtà. Il limite è il fenomeno della conoscenza che non va oltre il sensibile; tutta la realtà esterna esiste per l’Io.
I tre principi dell’Io di Fiche.
Primo principio = tesi: L’Io pone se stesso: non è posto da nessuno ma è autocreatore e infinito. L’Io è il soggetto .
Secondo principio = antitesi: Oltre a porre l’Io, deve essere posto anche il Non-Io, cioè l’oggetto. Questo perché il soggetto ha bisogno dell’oggetto per agire.
Terzo principio = antitesi: avendo posto il Non – Io, l’Io esiste sottoforma di io divisibile limitato da una serie di Non – Io altrettanto divisibili.
Si parte da una tesi che deve essere confutata, verificata. Si pongono delle opposizioni e dei dubbi a questa tesi. Se riesco a verificare la tesi di partenza arrivo alla sintesi.
Questo principio triatico sarà molto seguito dagli idealisti.
La sintesi può essere il punto di partenza di una nuova tesi.
Le due strade della filosofia.
Dogmatismo: la filosofia dogmatica è detta filosofia della necessità (rispecchia un temperamento passivo) e parte dall’oggetto per arrivare al soggetto.
Idealismo: la filosofia idealista è detta filosofia della libertà (rispecchia un temperamento attivo)e parte dal soggetto per arrivare all’oggetto. Il soggetto è posto come agente dotato di libertà, quindi l’Io (soggetto) è colui che agisce e tende a dominare le cose.
La dottrina morale.
L’Io pone il Non-Io che ci serve per poter agire. Infatti, egli sostiene che noi agiamo perché conosciamo, ma conosciamo perché siamo destinati ad agire. È così che egli pone le basi per il primato della ragion pratica.
L’Io agisce nel mondo, non solo per conoscere, ma anche per un compito morale. L’agire, quindi, assume la forma del dovere, per far trionfare lo spirito sulla materia, mediante la sottomissione dei nostri istinti e dei nostri impulsi che ci possono portare a vivere in modo sfrenato e irregolare.
Il dovere morale può essere realizzato solo insieme agli altri Io finiti.
Ogni Io finito deve operare per rendere libero non solo se stesso, ma anche gli altri, in modo che l’umanità risulti sempre più libera.
Il dotto deve essere maestro ed educatore del genere umano, deve condurre gli uomini verso i loro bisogni e verso i mezzi adatti per soddisfarli.
La politica.
Il pensiero politico di Fiche è condizionato dalle vicende storiche a lui contemporanee.
Fiche mostra una visione contrattualistica e antidispotica dello Stato.
Il contratto sociale, mediante il quale viene scelto un rappresentante del popolo, ha lo scopo di educare alla libertà.
Egli considera lo Stato come un semplice mezzo per giungere alla società perfetta, fatta di persone libere e responsabili. Raggiunto questo scopo, lo Stato diventerebbe superfluo e non avrebbe più compiti.
In virtù della legge, l’Io pone a se stesso una sfera di libertà. I diritti originari e naturali dell’individuo sono tre: la libertà, la proprietà e la conservazione. Questi diritti possono essere garantiti da una forza superiore, dalla collettività degli individui, quindi dallo Stato, che non elimina il diritto naturale, ma lo realizza e lo garantisce.
Fiche ritiene che il mondo moderno abbia bisogno di una nuova azione pedagogica, capace di mettersi al servizio della maggioranza del popolo e della nazione, e trasformare la struttura psichica e fisica delle persone.br/> Egli sostiene che solo il popolo tedesco risulta adatto a promuovere questa nuova educazione. Questo perché i tedeschi sono gli unici ad aver mantenuto la propria lingua nel corso del tempo, il loro sangue non è misto a quelle di altre stirpi, e quindi sono l’incarnazione di un popolo primitivo integro e puro, gli unici a potersi considerare un popolo per eccellenza.
Questa missione di guida risulta così importante che se la Germania fallisse, anche l’intera umanità andrebbe incontro a questa sorte.