La musica è l’arte dei suoni. E’ una successione di suoni piacevoli all’orecchio umano in grado di trasmettere emozioni a chi ascolta.
La musica viene composta da uno o più compositori che trasmettono agli ascoltatori le loro emozioni, la personalità e le loro idee musicali.
I brani musicali possono essere eseguiti da un esecutore o dallo stesso compositore. L’apprendimento della corretta tecnica esecutiva di uno strumento musicale richiede molti anni di studio e di pratica continuativa.
La musica si compone di
Suoni in sequenza, che definiscono la melodia musicale. Quando ad esempio si fischietta un certo motivo musicale, si riproduce una melodia.
Suoni sovrapposti che definiscono l’armonia musicale. Ad esempio in un coro ci sono più voci sovrapposte che definiscono un insieme di suoni simultanei. Un gruppo di suoni forma quello che comunemente si chiama “accordo”.
La musica si compone di una successione di suoni nel tempo, in sequenza e simultanei. Si pensi ad esempio ad un’orchestra dove un gruppo di strumenti musicali riproduce un certo brano.
Il ritrovamento di antichi strumenti che fanno pensare ad un utilizzo musicale testimonia che la musica ebbe origini antichissime.
Si suppone che la musica possa essere nata attraverso l’imitazione dei suoni naturali, ad esempio l’acqua che scorre, il vento che soffia, oppure che possa essere nata dal ritmo e dal rivestimento sonoro di antichi movimenti meccanici e ripetitivi legati all’agricoltura.
Darwin e Spencer ipotizzarono che la musica ebbe origine dall’imitazione umana del canto degli uccelli i quali nel periodo prossimo all’accoppiamento, modificano il loro timbro di voce in maniera più musicale. Questa teoria associa l’origine della musica ad un richiamo sessuale.
Il musicologo italiano Fausto Torrefranca invece pensa che la musica nacque dal rivestimento melodico delle grida primordiali dell’essere umano, quando l’uomo iniziò a razionalizzarle e rivestirle musicalmente.
I primi strumenti musicali ritrovati risalgono al Paleolitico e sono strumenti a percussione (tamburi), strumenti a raschietto (raschiando una certa superficie si produce un suono particolare) e strumenti a fiato (ad esempio soffiando dentro ossa di animali o rami cavi). Non si sa se però se questi suoni venivano utilizzati principalmente per comunicare o per fare musica nel senso che si intende oggi.
La musica, fin dall’antichità, veniva tramandata oralmente di generazione in generazione. In questo senso al giorno d’oggi non si conoscono con precisione le musiche che risalgono a quel periodo, perché tramandandole oralmente possono variare nel tempo.
Dal IX secolo entrarono in uso i neumi, ovvero dei segni musicali che indicavano una formula melodica e ritmica applicata ad una sillaba. Poco alla volta si passò prima al tetragramma con Guido D’Arezzo intorno all’anno 1000 e poi si giunse gradualmente alla notazione musicale odierna, basata sul pentagramma, ovvero un insieme di cinque righi che identifica la posizione di ciascuna nota musicale.
La notazione musicale moderna comprende in particolare
7 note (do, re, mi, fa, sol, la, si), con i rispettivi simboli che ne indicano le durate temporali.
L’utilizzo del pentagramma, in cui l’esatta posizione di ciascuna nota su di esso viene identificata da una chiave musicale, che indica esattamente la posizione di ogni nota su ciascun rigo e spazio del pentagramma.
La definizione di un ritmo di base, che indica la successione di accenti musicali del pezzo, riportato all’inizio del pentagramma sottoforma di frazione.
Il sistema temperato equabile, ovvero la successione delle note basata su toni e semitoni e quindi sui diesis e bemolli, che divide l’ottava in dodici semitoni uguali e permette l’esecuzione di un pezzo musicale su qualsiasi tonalità.
Come viene originato il suono
Il suono viene prodotto dalla vibrazione dell’aria che dalla sorgente sonora giunge al nostro orecchio. Il moto oscillatorio dell’aria viene poi tramandato dal timpano alla coclea e in seguito convertito in impulsi nervosi che giungono al cervello.
Nel campo della musica, i suoni possono essere
Vocali, se sono emessi solo dalla voce umana, come nel caso dei cantanti.
Strumentali, se sono prodotti da strumenti musicali.
Vocali e strumentali, se sono prodotti sia dal canto che dagli strumenti.