Risulta essere una di quelle opere brevi e di cristallino nitore che fanno parte di un alto momento della vita di uno scrittore; del momento cioè della memoria, del ripiegamento su se stesso e del ricordo, dell’autobiografia più che del racconto in terza persona o del romanzo d’avventura. L’autore aveva ottenuto nel 1884, dopo diversi anni d’esperienza in qualità di marinaio su diversi legni mercantili, il brevetto di capitano e gli venne affidata una nave mercantile che faceva la spola fra “oscure isole, su un mare azzurro cosparso di scogli”. Da questa sua prima esperienza come comandante nacque il racconto autobiografico La linea d’ombra, il cui modulo narrativo ha l’andamento di una chiacchierata familiare, di un lungo colloquio con se stesso, dove emergono le suggestioni e le riflessioni dell’autore mediate dal tempo, quindi depurate da tutte le false scorie di tipo impressionistico. Così le figure del dramma acquistano un valore incisivo e pittoresco: c’è il capitano Gilles pieno di ricordi, il capitano Ellis che si considera una specie di “Nettuno del mare”, Hamilton aggressivo e autoritario ecc. Tutti personaggi che sfiorano la leggenda, rotti a ogni astuzia e furberia, ai piani pi audaci, avvolti in un’atmosfera quotidiana pesante e ossessiva, premonitrice a ogni istante di conclusioni fatali. “Tutte le conradiane storie di una giovinezza finita – scriveva Pavese nell’introduzione al romanzo – sono come un sogno d’adolescente che, timido di sè e del vasto mondo, si occulta e si salva dietro i ticchi banali della conversazione e del vivere quotidiano”. Gli occhi dell’autore si aprono su quel mondo di fantasia tropicale, dei mari del Sud, con lo stesso candore e nitore di quelli di un bambino. La trama del racconto è piuttosto banale in sè; a Conrad d’altronde interessa ricostruire una situazione in un determinato clima spirituale, quello della sua giovinezza e della sua vita errabonda. Appena ricevuto il brevetto di capitano, gli viene affidata una vecchia vaporiera mercantile che salpa verso il Sud. La ciurma ben presto si ammala e la nave si trova in difficoltà, colta dalla bonaccia in una “tragica immobilit”. Si insinua e serpeggia sotterraneo il malcontento della ciurma che ricorda il valore del precedente comandante. Quando il mercantile ritornerà al porto di partenza, il giovane capitano si troverà di fronte al disprezzo e ai sogghigni più o meno velati dei suoi colleghi. Ma è il clima sinistro, lo scricchiolio del sangue in quell’atmosfera che fa di questo breve racconto forse l’opera più attuale dello scrittore inglese. Da ricordare che La linea d’ombra ha trovato in Italia un prefattore d’eccezione in Cesare Pavese che, attento lettore di Conrad, ha sempre colto e messo in risalto la suggestione dello stile e la pregnanza affabulativa delle sue storie.