In linguistica, l’ipercorrettismo è l’applicazione di regole generalmente corrette a casi inadeguati. È un fenomeno tipico della fase di apprendimento di una lingua, sia nei bambini alle prime esperienze di comunicazione linguistica, sia in chi sta imparando una seconda lingua. Nei bambini, o nei non esperti, questo avviene nel momento in cui si iniziano a riconoscere i morfemi e a utilizzare la loro combinazione per costruire parole nuove: un esempio tipico è quello che, in italiano, costruisce per analogia con il morfema dell’infinito andare, la prima o la seconda persona del presente nella forma io *ando, o tu *andi, invece che vado, o vai. Allo stesso modo i participi passati possono essere reinterpretati sulla scorta della regola generale: *aprito per aperto, *cuociuto per cotto.
Vi sono fenomeni di ipercorrettismo che riguardano invece il livello fonetico del linguaggio. Per esempio, un parlante italiano meridionale che ha la tendenza, derivata da un effetto del sostrato dialettale, a pronunciare –nd- il nesso consonantico –nt- (*Quando costa? per Quanto costa?), può incappare in una forma di ipercorrettismo dicendo Quanto vieni al posto di Quando vieni.