I determinanti sono parole che definiscono, identificano, accompagnano, e si dividono in sottogruppi: articoli definiti e indefiniti, dimostrativi ovvero determinanti con funzione deittica, quantificatori. Essi determinano un nome, l’articolo distingue tra il già noto e il non noto, il deittico lo colloca nello spazio e nel tempo, i quantificatori determinano la quantità; quest’ultima funzione è svolta anche da articoli e deittici, che però si limitano a distinguere unità e molteplicità a seconda dell’uso al singolare o al plurale. Quantificatori sono i numerali cardinali, che identificano entità ben definite; gli indefiniti che hanno un diverso valore poiché indicano una variabile all’interno di un insieme: nelle lingue naturali essi sono operatori logici, parafrasabili correttamente solo ricorrendo ai concetti e ai simboli della logica formale, di volta in volta l’indefinito designa un singolo elemento dell’insieme, senza però definirlo. Esempio: qualche = esiste almeno una x nell’insieme costituito dal sostantivo. Confronta:
-− Mario pensa che la polizia lo perseguiti
-− Mario pensa che la polizia perseguiti Mario
La parafrasi è corretta, le due frasi sono sinonime cioè hanno lo stesso valore di verità.
-− Ogni cittadino pensa che la polizia lo perseguiti
-− Ogni cittadino pensa che la polizia perseguiti ogni cittadino
Non si può parafrasare in questo modo, le due frasi non sono sinonime: infatti se l’insieme dei cittadini fosse costituito da Mario e Giovanni, la prima frase significherebbe
-− Mario pensa che la polizia perseguiti Mario; e Giovanni pensa che la polizia perseguiti Giovanni
la seconda
-− Mario pensa che la polizia perseguiti Mario e Giovanni; e Giovanni pensa che la polizia perseguiti Mario e Giovanni
Di conseguenza il funzionamento degli indefiniti si può spiegare attraverso la logica, considerando la variabile che rappresentano:
-− Ogni cittadino pensa che la polizia lo perseguiti
“x, x pensa che la polizia perseguiti x
-− Qualche cittadino pensa che la polizia lo perseguiti
$x, x pensa che la polizia perseguiti x
-− Nessun cittadino pensa che la polizia lo perseguiti
N$x, x pensa che la polizia perseguiti x
Esistono anche determinanti interrogativi ed esclamativi, con lo stesso funzionamento logico dei quantificatori indefiniti, che designano una variabile che chiede di essere identificata.
-− Quale cittadino pensa che la polizia lo perseguiti?
Wx, x pensa che la polizia perseguiti x
Nota sui segni utilizzati
Ho premesso agli elenchi interni e paragrafi e sottoparagrafi il segno – , agli esempi il segno – seguito da due spazi. Le frasi precedute da * sono agrammaticali, cioè sono riconosciute come mal formate da qualunque parlante nativo di italiano: una frase come A me mi piace la frutta è censurabile dalla norma ma non è agrammaticale, mentre *A io piace la frutta non verrebbe mai utilizzata da nessun parlante ed è agrammaticale.