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Glucosio (dal gr. glykıs, dolce). Chim. Aldoesosio, di formula
CH2OH(CHOH)4CHO.
(E’ il composto organico più diffuso in natura, sia libero sia sotto forma di polimeri.) [Sin. destrosio, glicosio, zucchero d’ uva.]
Chimica
Il glucosio è conosciuto sotto tre forme: destrogiro, levogiro e racemo. Il glucosio destrogiro (d-glucosio, destrosio, zucchero d’uva, zucchero d’amido, zucchero di fecola) è presente allo stato libero in numerosi frutti zuccherini, inoltre si trova nella maggior parte dei liquidi organici, nel fegato, nel sangue, nella milza.
L’urina dei diabetici può contenerne anche più di 100 g per litro. E’ diffuso nel regno vegetale legato a sostanze organiche varie (glucosidi). Il glucosio si forma inoltre nelle idrolisi delle sostanze amilacee (amido, destrine, glicogeno), della cellulosa, dei disaccaridi e dei trisaccaridi. Il glucosio ottenuto per cristallizzazione da acqua fredda trattiene una molecola di acqua; anidro, cristallizza a caldo, da acqua o alcool, e fonde a 146 ºC (a-glucosio). E’ incolore, è meno dolce dello zucchero ordinario. La precipitazione con alcool di una soluzione acquosa satura fornisce un’altra varietà di glucosio (b-glucosio). Le soluzioni appena preparate di a-glucosio e di b-glucosio sono dotate di diverso potere rotatorio, ma dopo qualche ora questi poteri rotatori tendono a uno stesso limite intermedio, che corrisponde pressappoco a due terzi di forma b per un terzo di forma a (mutarotazione).
Tutto ciò trova spiegazione nel fatto che il glucosio, come tutti i carboidrati, non contiene affatto un gruppo aldeidico libero: esso è invece semiacetalizzato con l’ossidrile in posizione d. Si hanno così due forme cicliche, l’a-glucopiranosio o a-glucosio e il b-glucopiranosio o b-glucosio. Nella prima l’ossidrile semiacetalico è rivolto verso il basso rispetto al piano della molecola, nella seconda verso l’alto. Nei solventi una forma si trasforma nell’altra e poichè esse hanno diverso potere rotatorio, si osserva il fenomeno della mutarotazione.
Il glucosio riduce il liquido di Fehling, proprietà sfruttata (assieme al potere rotatorio) per il suo dosaggio nell’urina. Il lievito di birra lo fermenta dando principalmente alcool e liberando biossido di carbonio. E’ idrogenabile a un esalcool: la d-glucite o d-sorbite (accompagnata da un poco di d-mannite). L’acqua di bromo lo ossida ad acido gluconico, a sua volta ossidabile ad acido saccarico. Forma con le basi alcalinoterrose i glucosati, poco solubili in alcool. Con la fenilidrazina dà un osazone identico a quello del d-mannosio e del levulosio.
Preparazione industriale
Il glucosio si può ottenere industrialmente per saccarificazione dell’amido o delle cellulose operando con acido cloridrico sotto pressione. A idrolisi completa si neutralizza l’acido con carbonato di sodio e, dopo decolorazione della soluzione con carbone attivo e purificazione su resine scambiatrici di ioni, la si concentra a pressione ridotta e si lascia cristallizzare. Il glucosio si trova in commercio in soluzione concentrata idrato e anidro (destrosio in polvere).
Il glucosio è usato nell’industria alimentare, per la preparazione di frutta candita, di liquori, del marzapane, del torrone; nell’industria chimica e in quella dolciaria. In terapia si adopera in soluzioni per bocca o per iniezioni, soprattutto contro l’acetonemia dei bambini e nella terapia degli stati di ipoglicemia (diabeti trattati con insulina).
Biochimica
Il glucosio, uno dei più importanti carboidrati della dieta, costituisce la forma di trasporto degli idrati di carbonio mediante la quale questi vengono utilizzati. Pertanto il glucosio è sempre presente nel sangue, di cui è anzi un costituente essenziale, e la sua concentrazione (glicemia) è costante in condizioni fisiologiche.
Il glucosio ha anche notevole importanza nella respirazione dei vegetali, nella fermentazione alcoolica.