Disciplina che studia i testi scritti analizzandone le caratteristiche stilistico-formali e i contenuti per determinarne l’autenticità o la correttezza, che possono essere state compromesse da alterazioni materiali o errori di interpretazione concettuale. Il termine deriva dalla parola greca philología, composta da philos, amore, passione, cura e logos linguaggio, ed è quindi interpretabile come studio degli aspetti della lingua.
La disciplina cominciò a essere praticata in età ellenistica sui testi omerici per individuarne l’origine e l’esatta attribuzione. In età latina si distinse l’opera di Varrone, la cui indagine linguistica e grammaticale portò a una sistematica catalogazione delle commedie di Plauto.
Gli studi filologici ripresero slancio con l’umanesimo, quando si avvertì la necessità di restituire (per quanto possibile) ai testi classici la loro veste originaria, spesso notevolmente contraffatta durante le successive trascrizioni che ne erano state fatte nel Medioevo. Fra i più importanti risultati in ambito non letterario vi fu la dimostrazione, da parte di Lorenzo Valla, della falsità della donazione di Costantino, su cui si fondava la pretesa legittimità del potere temporale della Chiesa.
L’analisi filologica dei testi classici andò perfezionandosi a partire dal Settecento grazie al tedesco Karl Lachmann (1793-1851), che applicò il metodo di ricostruzione testuale a testi della tradizione germanica quali il Nibelungenlied.
Agli inizi del Novecento importanti acquisizioni metodologiche furono raggiunte da Giorgio Pasquali. Nella sua applicazione ai testi moderni, riprodotti attraverso sistemi meccanici e quindi non soggetti a problemi di trasmissione bensì di interpretazione, la filologia è sempre più associata alla linguistica. Particolarmente importante risulta anche lo studio delle “varianti d’autore”, cioè delle diverse scelte espressive compiute dall’autore stesso durante la stesura del testo o nelle successive riscritture. In questo campo alcuni dei contributi più significativi si devono a Gianfranco Contini.