Componimenti epici, perlopiù anonimi, composti in lingua d’oïl a partire della fine dell’XI secolo e fino al XV secolo, che narrano le imprese eroiche (“gesta” nel linguaggio feudale) compiute in epoche passate (perlopiù da Carlo Magno e dai suoi paladini). Sono le opere più antiche della letteratura francese.
Le chansons de geste nacquero e si diffusero nell’area geografica comprendente le attuali regioni di Normandia, Piccardia e Champagne, e una parte dell’odierna Germania, e furono una rielaborazione, da parte dei trovieri, della tradizione epica latina, della tradizione epica germanica e dei racconti della storia carolingia.
Composizioni orali destinate a essere recitate con un accompagnamento musicale, constano ciascuna di migliaia di versi, perlopiù decasillabi, raggruppati in lasse formate da un numero variabile di versi legati tra loro da assonanze. Frequenti sono le ripetizioni: data la lunghezza delle composizioni, i cantori impiegavano più giorni per completarne la narrazione; per evitare che il pubblico scordasse gli avvenimenti narrati in precedenza, erano soliti cominciare con un riassunto.
Tema comune a tutti i poemi sono le gesta eroiche dei cavalieri, rappresentanti di un’aristocrazia guerriera della quale vengono esaltati i valori (forza e coraggio), combattenti che difendono la cristianità contro la minaccia islamica e gli invasori saraceni. All’argomento cavalleresco si aggiunse in seguito quello dell’amor cortese, che diede vita a un altro genere letterario: il romanzo cortese, destinato non più a essere cantato, ma letto (pur trattandosi sempre di una lettura pubblica, collettiva, e non individuale).
Le chansons de geste costituirono un patrimonio tematico che fu ampiamente ripreso, a partire dal Trecento, nella letteratura epica europea. In Italia vi si ispirarono poeti come Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto.
I cicli
Le chansons de geste constano di un’ottantina di composizioni, raggruppate in cicli, in funzione del personaggio o del tema principale.
Il ciclo carolingio, della Geste du roi (delle gesta dei re di Francia, detto anche Cycle de Charlemagne), comprende una ventina di chansons e celebra le spedizioni e le guerre di Carlo Magno contro gli infedeli. La chanson più celebre del ciclo è la Chanson de Roland (fine XI secolo), di attribuzione incerta. Vi si narra della battaglia di Roncisvalle (778), dove Rolando, uno dei più valorosi paladini di Carlo Magno, si sacrificò valorosamente in difesa della fede cristiana.
Il ciclo dei narbonesi, della Geste de Guillaume (detto anche Cycle de Garin de Monglane), consta di ventiquattro chansons e forma un insieme narrativo organico il cui protagonista è Guglielmo d’Orange (il cui antenato leggendario è Garin de Monglane). Tutti gli eroi del ciclo sono piccoli sovrani del Midi francese e difendono il paese contro i saraceni.
Il ciclo della Geste de Doon de Mayence (o Cycle des Barons révoltés) si compone di chansons che mettono in scena vassalli in lotta contro un re ingiusto o incapace.
Altri due cicli sono infine quello di Lorena, che ha come tema centrale i conflitti territoriali ai tempi di Pipino il Breve e Carlo Martello, e quello delle crociate, composto da poemi più tardi.