La lessicografia è una branca della linguistica che si occupa della compilazione di dizionari e lessici. Questa disciplina sottopone a controllo la continua evoluzione del lessico di una lingua verificando quali parole cadono in disuso (arcaismi) e quali si aggiungono e la arricchiscono (neologismi), sia dall’esterno, tramite il prestito di parole provenienti da una lingua straniera, che dall’interno attraverso la formazione di parole a partire da quelle già esistenti.
La lessicografia è in stretta connessione con la lessicologia e la semantica, scienza che studia i significati delle parole e i rapporti che esistono tra di essi. Il vocabolario, frutto del lavoro del lessicografo, è il libro che registra e spiega il lessico di una lingua.
In Occidente le prime raccolte ordinate di vocaboli di cui siamo a conoscenza risalgono all’ambiente alessandrino in cui furono compilati elenchi di termini attribuiti alla tradizione omerica e ad altri poeti antichi. Del periodo romano e bizantino sono alcune raccolte di termini arcaici o rari o tecnici. Nel Medioevo comparvero diversi glossari bilingui in cui una delle lingue era il latino; a partire dal VII secolo molto successo ebbero le Etymologiae di Isidoro di Siviglia in cui l’autore, celebre padre della Chiesa, dava spiegazioni pseudo-etimologiche, spesso piuttosto fantasiose, del significato di moltissimi termini latini.
Nel 1612 apparve a Firenze il primo grande dizionario di una lingua europea, il Vocabolario degli Accademici della Crusca, che fu successivamente preso come modello in molte altre nazioni.
Nel Seicento e nel Settecento vennero compilate opere monumentali quali il Thesaurus Linguae Latinae e il Thesaurus Linguae Grecae di Robert Estienne, il Glossarium mediae et infimae latinitatis di Charles du Cange e il Totius latinitatis lexicon del veneto Egidio Forcellini (1688-1768).
La lessicografia moderna ebbe tra Sette e Ottocento i suoi grandi teorici nell’inglese Samuel Johnson e nei francesi Emile Littré e Pierre-Athanase Larousse (1817-1875).
Oggi la lessicografia ha nuove possibilità di indagine grazie ai sistemi informatici: nascono così numerose liste di concordanze o di frequenza dell’uso in particolari ambienti e situazioni. Esempi in ambito italiano sono le Concordanze della Lingua Poetica Italiana delle Origini (CLPIO, 1992), a cura di D’Arco Silvio Avalle, o il Lessico di frequenza dell’italiano parlato (LIP, 1993), curato da Tullio De Mauro.