Processo di produzione dell’enunciato. È considerato un ‘evento’, poiché dal momento in cui viene prodotto esiste qualcosa che prima non esisteva (un enunciato, un discorso, in cui si esercitano le forze illocutive e perlocutive e in cui valgono i principi conversazionali), e un atto a causa dell’intenzionalità con cui viene prodotto. In questi termini, l’enunciazione è l’atto individuale di produrre un enunciato (vedi Atti linguistici). Seguendo Ferdinand de Saussure, è possibile definire l’enunciazione anche come il trasferimento dalle strutture virtuali della langue alle realizzazioni nella parole. Emile Benveniste, attraverso numerosi articoli scritti tra il 1946 e il 1970, formulò per primo l’ipotesi dell’enunciazione come un ‘processo’ che produce il discorso a partire dalle virtualità della lingua; l’enunciato è il risultato di questo processo indipendentemente dalle sue dimensioni (dalla frase al discorso).
L’enunciazione è il luogo in cui si manifestano le coordinate della persona (‘io’), dello spazio (‘qui’) e del tempo (‘ora’). In altre parole, il discorso-enunciato mette in scena uno spazio e un tempo abitato da soggetti. Presuppone l’esistenza dell”enunciatore’ (o enunciante) e dell”enunciatario’: grazie alla costruzione del discorso, il primo produce l’enunciato, costruisce il mondo in quanto oggetto e, contemporaneamente, costruisce se stesso; il secondo è il destinatario implicito dell’enunciazione.