Il 17 aprile 1885 nasce in Danimarca Karen Blixen (Karen Christence Dinesen) una delle scrittrici più note del Novecento. Visse la prima parte della sua vita nella pace della campagna nenegli agi e i pettegolezzi della vicina Copenhagen.
Nel 1913 si fidanza con il cugino svedese, il barone Bror von Blixen-Finecke e partono per il Kenia con l’intento di acquistare una fattoria. Si sposano nel 1914 a Mombasa e si trasferiscono in una grande piantagione nei pressi di Nairobi.
Dopo qualche anno la coppia entra in crisi, divorziano e il barone lascia l’Africa mentre Karen Blixen resta a dirigere,, con passione la sua piantagione di caffè ancora per diciassette anni.
Nel 1931 crolla il mercato del caffè e la Blixen è costretta a chiudere l’attività e a lasciare l’Africa. Torna alla casa di famiglia dove si dedica intensamente alla scrittura. La prima pubblicazione è “Sette storie gotiche”. Edito in Inghilterra e in America nel 1934.
Il suo capolavoro è “La mia Africa” rievocazione degli anni africani che viene pubblicato nel 1937.
Nonostante la sua viva nostalgia per il Kenia, la scrittrice passerà il resto dei suoi giorni in Danimarca afflitta da una salute malferma, dove scompare il 7 settembre 1962.
La Mia Africa
In quest’opera autobiografica l’autrice danese Karen Blixen raccontò la sua esperienza di vita in Africa, dal 1914 al 1931, anno in cui dovette lasciare il Kenia per motivi economici.
Le memorie furono pubblicate nel 1937, contemporaneamente in danese e in inglese, sotto lo pseudonimo di Isak Dinesen, e ottennero un largo successo, per via della limpidezza di stile, della varietà delle vicende raccontate ma soprattutto per la passione e l’amore per il continente africano, che la Blixen seppe trasmettere ai suoi lettori tramite le pagine di La mia Africa. Nel 1914 Karen Blixen aveva seguito in Africa il marito, che in Kenya, ai piedi dell’altopiano del Ngong, aveva acquistato una fattoria e una piantagione di caffè. Dopo il fallimento del matrimonio e il divorzio la Blixen rimase sola alla guida dell’azienda, ed ebbe modo di conoscere a fondo l’Africa e i costumi della sua gente.
Il libro si apre con Kamante e Lulu: la Blixen ci presenta Kamante, un orfano malato che lei aiuta a guarire e che rimane a vivere presso la fattoria diventando un abilissimo cuoco e un caro amico per Karen, e Lulu, una gazzella che trascorre l’infanzia alla fattoria e che, una volta adulta e tornata alla vita nei boschi, tornò spesso a fare visita alla fattoria. Nelle altre parti del romanzo ( Un incidente alla fattoria, Ospiti alla fattoria, Dal taccuino di un immigrante l’autrice descrive esperienze e personaggi incontrati in Africa: kikuyu, masai, ma anche europei come il vecchio marinaio danese Knudsen, lo svedese Emmanuelson e il cacciatore inglese Denys Finch Hutton, di cui Karen si innamorò. Nel 1931 Karen Blixen dovette far rientro in Danimarca, e nell’ultimo capitolo, Addio alla fattoria raccontò con commozione gli ultimi mesi africani.