Per inquadratura si intende sia lo spazio che la macchina da presa delimita tramite la riproduzione cinematografica sia l’unità d’azione filmica compresa fra uno stacco di montaggio e l’altro (unità definibile anche, con termine ambiguo e generico, desunto dal lessico teatrale, “scena”). Nel primo dei due sensi citati, corrispondente all’azione della “messa in quadro”, particolare importanza assume, ai fini connotativi, il punto di vista col quale si suppone che lo sguardo della macchina da presa coincida; l’angolazione rispetto alla linea del suolo terrestre della macchina da presa; la maggiore o minore ampiezza della porzione di spazio rappresentata; nonché la maggiore o minore ampiezza e la particolare localizzazione fisica della parte di corpo umano delimitato dai confini dell’inquadratura stessa.
Quando il punto di vista si suppone coincidere con quello di un personaggio del film, l’inquadratura viene detta “soggettiva”, quando invece si suppone coincidere con un punto di vista impersonale, l’inquadratura viene detta ripresa “oggettiva”. Se invece il punto di vista, pur coincidendo per direzione e posizione con quello di un personaggio, è posto immediatamente dietro la spalla di quest’ultimo (che si vedrà quindi parzialmente inquadrata) l’inquadratura è detta ripresa “semi-soggettiva”.
A prescindere da ciò le inquadrature si dividono poi in “campo totale”, con cui si mostra nella sua totalità lo spazio in cui si svolge l’azione; in “campo lunghissimo” , se lo spazio delimitato dalla macchina da presa è vastissimo; “campo lungo”, se lo spazio delimitato dalla macchina da presa è talmente ampio che delle figure umane in questo inserite non risultano riconoscibili fra loro nei tratti somatici; “campo medio” se lo spazio delimitato dalla macchina da presa è tale che le figure che in questo si trovano inserite sono riconoscibili nei loro tratti somatici; “figura intera”, se il soggetto è una figura umana ripresa in tal modo che l’intero spazio delimitato dalla macchina da presa sia occupato dalla sua persona, visibile dalla testa ai piedi; “piano americano”, se il soggetto è una figura umana ripresa in tal modo che l’intero spazio delimitato dalla macchina da presa sia occupato dalla sua persona visibile dalle ginocchia in su; “mezza figura”, se l’intero spazio delimitato dalla macchina da presa è occupato dalla sua persona, visibile dalla vita in su, “primo piano”, se l’intero spazio delimitato dalla macchina da presa è occupato dalla sua persona, visibile dalle spalle in su; “primissimo piano”, se l’inquadratura comprende solo il volto di un personaggio, “dettaglio”, se l’inquadratura comprende solo una parte di volto o di corpo umano, o un oggetto o un suo particolare.
Si definisce inoltre “obliqua” o “fuori bolla”, un’inquadratura che sia stata effettuata con l’asse del piano di svolgimento del rullo della pellicola non parallelo alla linea reale o immaginaria del suolo terrestre, o, se vogliamo, in modo che una livella posta in coincidenza con il piano di svolgimento della pellicola stessa presenti la bolla d’aria che ne permette il funzionamento non al centro dello strumento stesso.