• Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer

Appunti Online logo

You are here: Home / Grammatica / Concordanza dei Tempi Verbali nelle Proposizioni Subordinate

28 Dicembre 2021

Concordanza dei Tempi Verbali nelle Proposizioni Subordinate

Il tempo della subordinata non esprime un valore temporale indipendente, ma è relativo al tempo della reggente.

1. Tempi delle subordinate espressi nell’indicativo

Quando il tempo della reggente è al presente / passato prossimo

I tempi nelle subordinate seguono le stesse regole del tempo nella reggente:

Dico (ho detto) che andavo (vado, andrò, sono andato, andai, ero andato) alla spiaggia (ogni settimana)

Quando il tempo della reggente è al passato — I tempi nelle subordinate, se espressi nell’indicativo, seguono la seguente configurazione:

1. Relazione di contemporaneità: imperfetto

Dicevo (dissi, avevo detto, ho detto) che andavo

2. Relazione di anteriorità: trapassato prossimo

Dicevo (dissi, avevo detto, ho detto) che ero andato

3. Relazione di posteriorità: condizionale composto (futuro se si riferisce ad un tempo futuro rispetto al presente):

Dicevo (dissi, avevo detto, ho detto) che si sarei andato (che ci andrò fra un anno)

2. Configurazioni dei tempi delle subordinate se espressi nel congiuntivo:

Tempo della reggente al presente / passato prossimo:

1. Relazione di contemporaneità: presente congiuntivo

sebbene ci vada anch’io, non glielo dico

2. Relazione di anteriorità: passato congiuntivo

sebbene ci sia andato, non glielo dico

3. Relazione di posteriorità: presente congiuntivo (futuro è a volte accettabile):

sebbene ci vada (nel futuro), non glielo dico (adesso)
Speriamo cha farà (faccia) bel tempo (domani)

Tempo della reggente al passato:

1. Relazione di contemporaneità: imperfetto congiuntivo

sebbene ci andassi anch’io, non glielo dissi (ho detto)

2. Relazione di anteriorità: trapassato congiuntivo

sebbene ci fossi andato, non glielo dissi (ho detto)

2. Relazione di posteriorità: condizionale composto

Credevo che tu lo avresti fatto

Discorso diretto e discorso indiretto

Le stesse regole si usano quando si ha un cambiamento dal discorso diretto in discorso indiretto

se nel discorso diretto vi è

nel discorso indiretto si ha

Mario dice: “torno a casa”

… ha detto : “torno a casa”

… diceva (disse / aveva detto): “torno a casa”

Mario dice che torna a casa

… che torna / è (era) tornato a casa

… che era tornato a casa

Mario dice: “tornerò a casa domani

… ha detto: “sono tornato a casa”

Mario dice che tonerà a casa domani

… che tornerà a casa domani

… che sarebbe tornato a casa il giorno dopo

Mario disse (aveva detto): “tornerò a casa domani”

Mario disse che sarebbe tornato a casa il giorno dopo

con l’imperativo

nel discorso indiretto si ha

Mario dice a Luisa: “Vattene”

Mario dice a Luisa di andarsene

… ha detto a Luisa: “Vattene”

… disse (diceva) a Luisa: “Vattene”

… ha detto a Luisa di andarsene / che se ne andasse

… disse a Luisa che se ne andasse

:

Articoli Simili

  • Proposizioni Subordinate
  • Tempi Verbali - Presente, Imperfetto, Passato e Futuro
  • Coniugazione dei Verbi in Latino - Genere, Forma,…
  • Proposizioni Semplici
  • Verbi Inglesi - Tipologie, Tempi e Verbi Irregolari

Primary Sidebar

Categorie

  • Altro
  • Arte
  • Chimica
  • Didattica
  • Diritto
  • Filosofia
  • Grammatica
  • Latino
  • Letteratura
  • Lingue
  • Linguistica
  • Scienze
  • Storia

Footer

Informazioni

  • Contatti
  • Cookie Policy
  • Privacy

Copyright © 2025 Appunti Online on the Brunch Pro Theme