Gli storici dell’arte considerano come propriamente russe le manifestazioni artistiche cronologicamente comprese tra il sec. X, epoca dell’adozione del cristianesimo in R., e il XVII che, con la riforma di Pietro il Grande, vide l’arte russa contaminata dagli stili occidentali. Con la conversione dei principi di Kijev al cristianesimo (988) infatti i rapporti culturali con l’impero di Bisanzio si fecero intensi e, tramite l’Ucraina, l’arte bizantina raggiunse il territorio russo dove costituì il sostrato delle successive manifestazioni artistiche, ben individuate e originali, tipicamente russe. Le prime città (Novgorod, Pskov, Vladimir) furono interamente costruite in legno, alla pari delle fortezze (cremlini) intorno a cui si sviluppò l’abitato. Anche la prima cattedrale di cui si ha notizia, S. Sofia di Novgorod (989), era originariamente in legno; ricostruita nel 1045-50, essa è il più antico edificio in pietra conservatosi fino a oggi: a cinque navate, con tre absidi e cinque cupole, mostra evidente l’influsso dell’architettura bizantina. L’interno è affrescato e le pitture, opera quasi certamente di maestranze bizantine, mostrano uno stile mistico e severo. Sembra che nel corso del sec. XI tutte le maggiori realizzazioni artistiche fossero dovute a maestranze bizantine e che i primi artisti russi (almeno nel campo dell’architettura in pietra e della sua decorazione) abbiano iniziato a operare soltanto nel secolo successivo, quando le cronache ricordano un Pietro di Novgorod architetto. Numerosi sono gli edifici innalzati nel corso del sec. XII. Le chiese sono in genere a tre navate e, nella zona del Dnepr, in mattoni. Sulle facciate si trovano motivi decorativi e lesene, mentre le pareti laterali presentano una decorazione ad arcatelle, elementi entrambi derivati dall’architettura romanica. Nella zona di Vladimir le chiese sono caratterizzate dalla struttura cubica, con copertura a cupola e decorazioni ad arcate cieche. A Novgorod, che resta uno dei centri di maggiore importanza artistica, appartengono al sec. XII la cattedrale di S. Nicola Taumaturgo (1113), le chiese dei monasteri Antoniev e Jurev (1117-19), dei SS. Pietro e Paolo (1185- 92) e del Salvatore (1198). Le più antiche hanno tre o cinque cupole e una torre sulla facciata; più semplici e raccolte le altre. Esse sono affrescate da maestranze locali che, nella maggior rozzezza e semplicità delle figure, indicano il nascere di una scuola che fin dalle origini rivela quell’intonazione popolare che caratterizzò gran parte della pittura russa antica. Analoghe nella struttura e nella decorazione le chiese di Pskov: quella del monastero Ivanovskij (prima del 1243) e del monastero Morožskij (prima del 1156). A Smolensk notevoli le chiese dei SS. Pietro e Paolo (ca. 1150) e dell’Arcangelo Michele (1191-94), dalla complessa struttura con tre portici e tre absidi. Importanti anche i monumenti architettonici di Vladimir, fra i quali particolare rilievo hanno la cattedrale della Dormizione (1158-89) e la chiesa di S. Demetrio (1193-97), entrambe decorate con notevoli rilievi scultorei e con affreschi di scuola russa. Rilievi decorativi e affreschi analoghi si ritrovano anche nella zona circostante Vladimir, nelle cattedrali di S. Giorgio a Jurev Polskij (1230-34) e di Suzdal (1222-25). A Bogoljubovo si conservano inoltre i resti di un castello del sec. XII, residenza del principe Andrej Bogolijüboskij, principale artefice della fioritura architettonica nella regione. Mentre in tutto questo periodo la scultura resta limitata alla decorazione parietale, la pittura si estende anche alla realizzazione di icone, di gusto quasi popolaresco, sia a Novgorod sia a Vladimir, e alla miniatura (vangeli di Mstislav, 1103-17, e di Jurev, 1120-28). Notevole l’artigianato in legno e in metallo. Se nel corso del sec. XII, attraverso l’elaborazione delle diverse scuole regionali, l’architettura religiosa russa raggiunse una propria autonoma tipizzazione nella struttura a pianta centrale (croce greca) con copertura a cupole bulbiformi su alti tamburi, il sec. XIII, contrassegnato dall’invasione tartara, fu assai povero di realizzazioni artistiche e sembra segnare una sospensione della vita culturale nella nazione. Venne improvvisamente a spezzarsi il collegamento con i Balcani, con Bisanzio e con l’Europa occidentale. Di qualche importanza sono la chiesa di S. Nicola a Lipno (Novgorod, 1292), di dimensioni ridotte ma caratterizzata da una notevole decorazione sulla facciata, secondo un gusto che si diffuse nei secoli successivi. Le difficoltà generali da un lato provocarono la scomparsa della grande pittura monumentale e dall’altro favorirono l’aumento delle iconostasi e delle tavole, che indicano un progressivo discostarsi dai prototipi bizantini. Diversamente da Kijev, da Vladimir e da Mosca, Novgorod non subì le devastazioni dei Tartari ed ebbe un importante periodo di fioritura artistica e culturale. Sorsero chiese riccamente decorate: S. Teodoro Stratilate (1360-61), il Salvatore (1374). La decorazione ad affresco delle chiese di questo periodo dimostra una maggiore attenzione a motivi realistici e un progressivo distacco dall’originale, severo ascetismo della pittura monumentale (fanno eccezione solo i superbi, drammatici affreschi del S. Salvatore e della Trasfigurazione, opere di Teofane il Greco, 1378). Teofane fu il primo grande artista che influenzò profondamente l’arte russa. Vigoroso nella concezione e nella realizzazione, erede della scuola di Costantinopoli, ancora legato a una concezione ascetica dell’arte, fu esperto nella pittura tonale e i suoi ritratti a pennellate impetuose hanno una forma moderna che si stacca nel tempo fino a farli credere dipinti di recente. Notevoli anche le icone e i prodotti della lavorazione artigianale dei metalli. Nel campo dell’architettura civile, mentre le abitazioni restarono in legno, si innalzarono le prime grandi fortificazioni in pietra, come quella di Porhov (1387-1430). A Pskov le chiese (cattedrale della Trinità, 1365-67) si distinguono per la struttura semplice, sia dal punto di vista architettonico sia da quello decorativo, sebbene siano integrate da cappelle, campanili e loggiati antistanti gli ingressi. Unico importante complesso di affreschi quello del monastero Snetogorskij (ca. 1310), caratterizzato, come la pittura di icone, da una sobria impostazione cromatica. Alla fine del secolo iniziò l’ascesa di Mosca, le cui più antiche costruzioni mostrano evidenti derivazioni dall’arte di Vladimir.