Con questo nome vengono indicati gli anfibi provvisti di coda della sottoclasse Caudata. Il gruppo comprende otto famiglie con diversa morfologia, in maggioranza abitanti il continente nordamericano. Generalmente il termine si riferisce principalmente al genere Salamandra, limitato alle aree occidentali della regione Paleoartica.
La salamandra pezzata (S. salamandra) è un animale ben noto, con dorso nero a chiazze gialle, che abita l’Europa centrale, I’Africa nord-occidentale e il sud-est asiatico.
In Italia sono presenti, oltre alla specie della salamandra pezzata, la salamandra alpina, o salamandra atra, che è ovovivipara e vive nei boschi e nei pascoli alpini fino ai 3.000 metri di altezza, e la salamandra dagli occhiali, esclusiva del nostro Paese, lunga circa 10 centimetri, caratterizzata da una banda gialla e arancione tra gli occhi e da vertebre e costole sporgenti; la salamandra atra, inoltre, depone le uova nell’acqua. Queste salamandre, ben Iungi dal resistere al fuoco, come si supponeva anticamente, si trovano solo nei luoghi umidi. Spesso si presentano in grandi quantità nei periodi di nebbia bassa o dopo i temporali. Anche se inoffensive per l’uomo, presentano grosse ghiandole che secernono un veleno lattiginoso sul corpo liscio e brillante, che le protegge dai loro avversari. La colorazione intensa della salamandra può quindi avere fini difensivi. Maschi e femmine delle specie europee si accoppiano in terraferma e la fecondazione è interna. Un certo tempo dopo la copula, la femmina deposita in acqua piccoli vivi in numero variabile da 10 a 50. La prole, al momento della nascita, assomiglia ai piccoli girini ed ha branchie esterne.
La salamandra nera invece, abita in regioni montagnose, fino a 3.000 metri di altezza. Dato che questa quota non è propizia per la vita larvale in acqua, la prole rimane nell’utero materno finché la metamorfosi non è completa. Nascono due figli (raramente tre o quattro) che misurano circa 5 cm alla nascita. La madre è lunga circa 12 cm; le uova fertilizzate sono grosse e numerose ma se ne sviluppano solo due. L’embrione si alimenta con le altre, che formano la massa vitellina.
Questo embrione passa attraverso tre fasi: nella prima è ancora contenuto nella membrana dell’uovo e si nutre del tuorlo; nella seconda è libero, immerso nella massa vitellina e la inghiotte con la bocca; nella terza e ultima fase, quando questo rifornimento si è esaurito, I’embrione sviluppa lunghe branchie esterne, che servono per lo scambio nutritivo attraverso l’utero materno e che funzionano come le villosità corioniche dei mammiferi. Se vengono tolti dall’utero materno durante la seconda fase, possono vivere in acqua, anche se le branchie primitive si atrofizzano e vengono sostituite da altre.
Un certo numero di salamandre depone le uova su terreni umidi, sotto le pietre od oggetti simili: lo stadio dei girini viene attraversato all’interno delle uova, e gli organismi che ne escono sono delle perfette miniature degli adulti.
La salamandra vermiforme americana dimostra come la salamandra sia diventata un animale terrestre in tutti i sensi, mentre altre specie sono ormai completamente adattata solo alla vita acquatica.
Caratteristiche Morfologiche ed Anatomiche dei Sauri
Appartenenti alla classe dei rettili, i Sauri o Lucertole sono, assieme agli ofidi, uno dei due sottordini in cui si suddivide l’ordine degli Squamati. Comprende circa 2.500 specie che, pur abbondando anche nelle regioni temperate, sono prevalentemente diffuse nei paesi tropicali e in climi torridi.
Benché essenzialmente lacertiforme, il corpo dei Sauri può presentare grandi variazioni di aspetto e dimensioni che vanno da pochi centimetri a oltre 4 metri come nel Varano di Komodo. I dinosauri, dei tempi preistorici che possiamo considerare sotto molti aspetti gli antenati dei Sauri attuali, potevano raggiungere la lunghezza di 25 metri. Il tronco dei Sauri, slanciato, cilindrico, depresso o compresso lateralmente, reca quattro zampe, solitamente ben sviluppate, ma che in alcune specie possono essere ridotte o assenti. Le dita, cinque, portano unghie ad artiglio. Il corpo è coperto di squame, placche o scudetti, formanti un rivestimento che si rinnova spesso (muta). Muso e bocca sono variabili e i denti sono impiantati, oltre che sulla mascella, sui palatini. Queste disposizioni sono dette rispettivamente pleurodonte ed acrodonte. Gli organi di senso sono ben sviluppati; la lingua, spesso bifida all’apice, può captare stimoli tattili e olfattivi.
Gli occhi, grandi ed efficienti, sono ricoperti da palpebre e, qualora siano atrofizzate, esse vengono sostituite da una pellicola trasparente che ricopre il globo oculare e che viene ricambiata con la muta.
Caratteristica dei Sauri è la presenza, nei maschi, di pori femorali, dalla struttura simile a quella dei peli, di grande importanza biologica, all’atto dell’accoppiamento, e sistematica. Di regola i Sauri sono ovipari , ma non mancano neppure le specie ovovivipare nelle regioni più fredde, segno questo di un marcato adattamento all’ambiente. Il numero di uova deposte o di figli partoriti vivi varia tra due e trenta. I Sauri sono prevalentemente entomofagi, si nutrono cioè d’insetti, piccoli invertebrati, uova, ma ci sono specie che si nutrono di uccelli e mammiferi, altre vegetariane.
Classificazione dei Sauri
Il sottordine dei Sauri è diviso in più di venti famiglie, variabili come numero di specie e vastità geografica del territorio di diffusione. La famiglia dei Geconidi comprende i Gechi, cosiddetti dal verso che emettono all’epoca della riproduzione. Sono Sauri piccoli o medi, spesso con abitudini notturne, entomofagi e con lamelle alle parti inferiori dei tarsi che permettono loro di aderire a superfici quasi lisce. Di questa famiglia in Italia abbiamo l’Emidattilo verrucoso, il Tarantolino, il Gimnodattilo dell’Egeo e la famigerata Tarantola (Tarentula mauritanica), ritenuta, a torto, velenosissima e per questo perseguitata e uccisa.
Altra importante famiglia è quella degli Agamidi, diffusa in Asia, Africa, Oceania e, con due specie, in Europa.
I più conosciuti sono lo Stellione e il Drago volante (Draco volans), che possiede una amplissima duplicatura cutanea sorretta da cinque o sei costole.
Altro esponente degli Agamidi è la Lucertola dal collare, lunga 90 cm. È caratterizzata da una duplicatura cutanea a mantella; simili agli Agamidi sono gli Iguanidi, che nel Nuovo Mondo occupano con questi la stessa nicchia ecologica. Gli Iguanidi sono pleurodonti, e i denti vengono regolarmente ricambiati. Il più bizzarro animale della famiglia è la Iguana marina delle Galapagos, che vive in branchi sugli scogli lavici e si nutre di alghe.
Diffusi dal Sahara a Ceylon sono poi Camaleonti , abilissimi a cambiare colore a scopo mimetico e provvisti di lunga lingua estroflettibile. I più noti sono il Camaleonte di Jackson e di Carpenter, e quello comune (Chamaeleo chamaeleon), reperibile anche in Spagna. Altra famiglia importante è quella degli Scincidi, diffusa in Italia con la Luscengola, dal corpo anguiforme e con zampe piccolissime. Diffusissimi nel Vecchio Mondo, terrestri, diurni ed amanti le alte temperature sono i Lacertidi, con specie assai note come il Ramarro (Lacerta viridis) e la Lucertola dei muri. Stupenda è la Lacerta lepida, che può raggiungere una lunghezza di circa un metro. Ricordiamo infine, tra specie appartenenti ad altre famiglie, il Drago di Komodo (Varanidi), gigantesco abitante delle isole della Sonda, I’Eloderma orrido, dalle elevate proprietà venefiche, I’Orbettino (Anguis fragilis), utilissimo alla agricoltura e totalmente innocuo.