Nelle acque dei mari e dei fiumi si sviluppano forme di vita che molte volte ci fanno dubitare della loro realtà. In questo «altro mondo» di silenziose tenebre, i pesci si sono diffusi e moltiplicati notevolmente, giungendo a costituire diverse classi zoologiche del subfilum dei vertebrati. Sono animali pecilotermi, classificazione che li include nella categoria di quelli che presentano temperatura variabile. Mancano della regione cervicale, o collo, e sono in generale ricoperti da squame. Grazie alla flessibilità della loro spina dorsale, possono compiere con il corpo, ogni tipo di movimento riuscendo, in questo modo, a spostarsi nei mezzi liquidi, aiutandosi con le pinne, che possono essere pari o impari. Quelle pari costituiscono degli organi veri e propri e si dividono in anteriori e posteriori. Quanto alle impari, ve ne sono di tre tipi, che secondo la loro ubicazione, prendono il nome di dorsale, caudale e anale. La pinna caudale o coda può essere composta da due lobi uguali (omocerca) o disuguali (eterocerca). Un esempio del primo caso è la boga, del secondo, lo squalo . Oltre a facilitare la natazione, le pinne permettono di mantenere l’equilibrio. Anche le squame, placche che ricoprono la pelle, presentano strutture diversificate, e sono classificate in cicloidi, ganoidi, ctenoidi e placoidi. Come abbiamo detto all’inizio, i pesci si dividono in classi. Quella degli Agnati è la più primitiva e corrisponde alle specie non dotate di mandibola. Altra caratteristica peculiare di tutti gli esemplari appartenenti alla famiglia degli Agnati è la mancanza di pinne pari. I placodermi sono pesci dotati di mandibole che vissero negli stadi più remoti della storia dei vertebrati, e che oggi possiamo vedere solo in esemplari di fossili. I biologi li segnalano come antecessori, nel corso evolutivo, di tutte le altre classi. Probabilmente comparvero negli oceani, adattandosi solo in un secondo tempo all’acqua dolce. Con caratteristiche a noi più familiari, apparvero in seguito i condritti, come ad esempio gli squali e le razze, che presentano uno scheletro cartilagineo. Sono ricoperti da uno strato di squame resistenti, che tappezzano anche, in versione modificata, le cavità interne della bocca, dando origine a diverse file di denti mobili a doppio filo, in modo da rendere le loro fauci quasi infallibili. Lo «squalo-balena», avvistato nel Pacifico dalla spedizione «Kon Tiki», costituisce, con i suoi 15 metri di lunghezza, l’esemplare vivente più grande che si conosca. Un’altra specie, tra le più agguerrite e pericolose, è la torpedine, dotata, su ambedue i lati della testa, di organi che emettono una scarica elettrica capace di paralizzare animali marini di grandi dimensioni. Non molto dissimile è la pastinaca, che possiede una coda a forma di frusta con una punta dentata all’estremità, capace di infliggere ferite molto dolorose. Gli osteitti, o pesci ossei, sono quelli più comuni, con delle dimensioni che vanno da quelle della sardina (10 cm circa) a quelle dello storione che può giungere fino ai 405 metri di lunghezza. Le loro linee aerodinamiche permettono loro rapidi spostamenti. Nelle acque tropicali acquisiscono colori vivaci, fra cui spicca il rosso, l’arancione, il verde, l’azzurro e il nero. Inoltre le squame spesso conferiscono loro la tipica tonalità argentata.
Conformazione Interna dei Pesci
L’apparato digestivo dei pesci è composto dalla bocca, provvista generalmente di labbra e denti a forma di uncini, cui seguono la faringe, l’esofago e lo stomaco. Gli intestini, attraverso il piloro, terminano in una cavità anale. Annesse al tubo digerente si trovano due ghiandole: il fegato e il pancreas. La respirazione viene effettuata per mezzo di branchie, dalla forma di pettini riccamente irrorati attraverso le quali penetra l’acqua che cede I’ossigeno per scambio osmotico nucleo dell’apparato circolatorio è costituito dal cuore, situato nella regione ventrale. Spinto da questo organo, il sangue passa attraverso le branchie dove si purifica, per percorrere quindi tutto il corpo distribuendo i principi alimentari a tutti i tessuti. Il sistema nervoso, poco sviluppato in confronto a quello dei mammiferi, presenta due emisferi cerebrali piccoli e semplici. Di qui partono gli ordini per tutto l’organismo. Oltre ai sensi abituali, i pesci sono dotati di uno molto particolare: quello delle linee laterali.
Queste linee sono costituite da bande, generalmente molto chiare, che hanno il compito di «informare» l’animale sui movimenti ondulatori dell’acqua e sui cambi di pressione. Servono loro per prendere posizione all’interno di un banco, accorgersi della presenza di un nemico o avvertire eventuali differenze di salinità o altri cambiamenti nelle componenti chimiche dell’acqua. Quasi tutti possiedono, inoltre, una vescica natatoria, che consiste in un sacco pieno di gas, situato nella parte dorsale interna. Gonfiando o vuotando questa borsa, i pesci possono far variare il peso specifico del loro corpo, in modo da potersi immergere a profondità maggiore o minore. Attualmente la ricchezza ittica si va rivelando un fattore sempre più importante per la nutrizione della popolazione mondiale, che aumenta continuamente. Questa risorsa alimentare, che deriva da migliaia di fiumi e laghi, così come dalle immensità oceaniche, è chiamata a occupare, se sfruttata con metodo ed efficienza, un posto di preminenza nella alimentazione di base dell’umanità.
Evoluzione dei Pesci
L’evoluzione dei pesci, diede luogo a un gran numero di forme, dovute ai vari tipi di adattamento. Ad esempio l’ ippocampo , meglio conosciuto con il nome di «cavalluccio marino», possiede una piccola borsa entro cui porta le uova fino al loro completo sviluppo. Nelle profondità abissali dell’oceano, esistono pesci che attraggono le loro prede per mezzo di strutture luminescenti. La lepidosirena, un pesce d’acqua dolce, in alcune condizioni sfavorevoli, sale alla superficie facendo vita terrestre, essendo dotata dl un apparato respiratorio opportunamente adattato. Lo scorpione di mare, possiede una pelle mimetizzabile che si confonde con le rocce del fondo. La sua pinna dorsale, di colori vivaci, mostra un’incredibile somiglianza con un pesciolino molto più piccolo. Quando un cacciatore si avvicina imprudentemente alla sua finta preda, rimane vittima dell’enorme bocca di questo terribile pesce. Gli ittiologi chiamano questa specie Iracundus signifer, che si potrebbe tradurre come «I’irascibile» pescatore con esca