Mammiferi appartenenti all’ordine dei Carnivori e alla famiglia degli Ursidi. Le caratteristiche principali di questi animali sono: la mole imponente, la forma tozza e massiccia, il collo corto e tuttavia, un capo proporzionato al resto del corpo; il muso più o meno allungato, con occhi piccoli e orecchie tondeggianti. Una caratteristica peculiare di questi animali è una gibbosità del dorso all’altezza delle spalle. Sono praticamente privi di coda che è ridotta a un semplice moncherino; la pelliccia è generalmente molto folta, malgrado esistano anche delle specie a pelo raso. I denti sono 42 come nei canidi, ma, a differenza di questi, gli orsi hanno dei molari molto larghi. Gli arti sono plantigradi , con cinque dita e poderosi artigli non retrattili che usano come arma di difesa e offesa.
Gli orsi si nutrono principalmente di carne, ma occasionalmente anche di vegetali, e di miele, di cui sono notoriamente ghiotti: solo l’orso polare è esclusivamente carnivoro. Quasi tutti gli orsi sono capaci di arrampicarsi sugli alberi dove trovano le sostanze vegetali per nutrirsi. In Inverno, mentre i maschi vanno in letargo, le femmine, dopo una gravidanza di circa 210 giorni, partoriscono la cucciolata, il cui numero può variare da un solo cucciolo fino a un massimo di sei, i quali rimangono con la madre per molto tempo anche dopo lo svezzamento. Gli orsi sono diffusi principalmente nelle regioni fredde e temperate dell’Emisfero Settentrionale: attualmente, le diverse specie e sottospecie, sono distribuite in Europa, in Italia (in Abruzzo e nel Trentino), in Asia e nelle due Americhe. Non sono presenti in Africa e in Australia.
L’orso bruno (Ursus arctos) è molto variabile per statura e per colore, ma le femmine sono sempre più piccole. La folta pelliccia può essere bruna, con diverse tonalità, grigiastra, giallognola. L’orso bruno vive nelle foreste e sverna in letargo e la sua area di diffusione è rappresentata dall’Europa e da una parte dell’Asia; tendenzialmente sono animali pacifici, ma se molestati possono diventare molto pericolosi. L’altezza può arrivare a m 1,20, mentre la lunghezza può toccare i due metri, con un peso di quattro quintali.
Gli orsi sono facilmente ammaestrabili e vivono in cattività senza soffrirne troppo, tanto che, possono vivere anche in queste condizioni fino a trent’anni. Gli esemplari esistenti nel Nordamerica vengono designati con molti nomi, ma è quasi del tutto certo che gran parte di essi siano sottospecie particolari dell’orso bruno. La specie più nota è certamente il Grizzly (Ursus arctos Horribilis), ancora presente nelle Montagne Rocciose; l’esemplare di maggiori dimensioni esistente fra tutti gli orsi, può raggiungere i 3,50 metri di lunghezza e i sette quintali di peso. Una specie americana distinta è il Barribal (Euarotos americanus) di colore nero, grigio o marrone chiaro.
In Asia è diffuso l’orso del Tibet (Selenarctos thibetanus) dal colore nero, con una fascia trasversale bianca sotto il collo. Questa stessa colorazione è riscontrabile nell’orso labiato (Melursus ursinus) diffuso in India (la particolare caratteristica di questa specie è rappresentata dalle labbra protrattili al pari della lingua) e nel piccolo orso malese (Helarotos malayanus). L’orso bianco (Thalarotos maritimus) è un animale artico che misura sino a 2,60 metri di lunghezza e può raggiungere i sei quintali di peso. Ha collo e muso lunghi, piante dei piedi fittamente coperte di peli; è un buon nuotatore e si ciba di foche e di pesci.