Ad eccezione delle terre congelate dei poli e degli aridi deserti, ogni metro quadrato di terra ospita una ricca popolazione di insetti, non solo sulla superficie, ma anche vari centimetri sotto lo strato di humus. Esistono infatti circa 675.000 specie di insetti, più della somma di tutte le restanti del regno animale. Ogni giorno sostengono una disperata lotta per la sopravvivenza e la propagazione della specie. Gli insetti, protagonisti piccolissimi di questa avventura della natura, appartengono al phyllum degli artropodi, animali che hanno il corpo e le zampe divisi in segmenti. Generalmente sono dotati di ali, e per il fatto di possedere tre paia di zampe, sono chiamati esapodi (dal greco esa = sei, e podos = piede). Il loro corpo è diviso in tre regioni ben differenziate e cioè: capo, in cui si trovano l’apparato boccale e alcuni organi di senso; torace, dove si impiantano le zampe e le ali, e l’addome, composto da un numero variabile di segmenti e da alcune appendici deputate alla riproduzione.
Le ali possono essere rigide (e si chiamano elitre), semirigide (emielitre) o flessibili e membranose. Le zampe, secondo la loro funzione, mostrano un adattamento alla corsa, al salto, al nuoto, allo scavo o a molti altri casi. Osservando la conformazione interna degli insetti si nota che l’apparato digestivo presenta variazioni secondo la forma di alimentazione. Quelli che si nutrono di vegetali, o fitofagi, hanno l’intestino più lungo di quelli che si alimentano di sangue caldo. Anche gli apparati boccali possono, quindi, essere adattati alla masticazione o alla funzione di succhiare o lambire. Il sangue degli artropodi, I’emolinfa, circola, attraverso un vaso dorsale articolato in varie ramificazioni, ed è attivata da un cuore, che, essendo la sua conformazione molto semplice rispetto a quella dei mammiferi, si può definire primitivo.
L’apparato respiratorio è costituito da un sistema di tuboli molto sottili detti trachee, che comunicano con l’esterno per mezzo degli stimmi, aperture ubicate generalmente nella regione addominale. La fusione dei vari gangli, chiamati sopresofagei, forma, negli insetti più evoluti, un rudimento di massa encefalica. Una catena gangliare ventrale e i numerosi gangli sottoesofagei, completano il sistema nervoso. Il senso più sviluppato degli insetti è quello della vista, sono infatti provvisti di occhi che possono essere semplici, come i nostri approssimativamente, o composti (le mosche, ad esempio, possono vedere da ogni direzione essendo i loro occhi sfaccettati).
La Metamorfosi degli Insetti
Quasi tutti gli insetti subiscono dei mutamenti durante la loro vita. Questo fenomeno di trasformazione prende appunto il nome di metamorfosi. Essa può essere completa, incompleta o, come già detto, non presentarsi del tutto, secondo le specie. La cavalletta verde (saltamartino), per esempio, passa dallo stato di uovo alla maturità attraverso una serie di mute nelle quali si registrano cambiamenti graduali poco percettibili. A questo tipo di metamorfosi incompleta si oppone quello del baco da seta: esce dall’uovo in forma di larva o di bruco trascinandosi e mangiando con voracità. Dopo essere passato attraverso varie mute, si raggomitola in un bozzolo, elaborato con una secrezione, che è tra l’altro la materia prima per la fabbricazione della seta, dalla quale fuoriesce poi con un aspetto del tutto nuovo: è, infatti, dotato di grandi ali e presenta dei precisi caratteri sessuali. La classe degli insetti è stata divisa in 26 ordini. Gli insetti senza ali, come per esempio il lepisma, sono i più rudimentali; le termiti e le blatte essendo alati rappresentano già una specie più evoluta. Alcuni fasmidi, come il Caransius morosus, possiedono capacità di mimetismo che sfruttano per passare inosservati dai loro nemici naturali, nel loro ambiente. Assieme agli scarafaggi e ai grilli sono riuniti nell’ordine degli ortotteri. Si chiamano emitteri quelli provvisti di ali semirigide e si alimentano per suzione. A questo ordine appartengono le cimici; mentre le cicale appartengono agli omotteri e i pidocchi agli anopluri. Mosche e zanzare sono ditteri, con un paio di ali membranose e due corte appendici dette bilancieri. Le pulci sono afanitteri o sifonatteri. Altri conosciuti sono i neurotteri come la crisopa e il formicaleone. Tutte le farfalle sono classificate fra i lepidotteri (da lepidos = squama e pteros = ala). Gli scarabei , con ali ricoperte da un duro strato chitinoso, formano l’ordine dei coleotteri. Per ultimi gli imenotteri che vivono in colonie.
Organizzazione e Società degli Insetti
L’uomo ha sempre provato meraviglia davanti alla condotta sociale degli insetti. Un alveare o un formicaio si possono comparare con le grandi città industriali del secolo XX.
La popolazione di questi piccoli esseri non è costituita da individui isolati, ma da colonie formate da gruppi diversi, adattati a funzioni specifiche. Le termiti, per esempio, insetti dell’ordine degli isotteri, di regioni calde, confuse a volte con le formiche, si nutrono di legname e presentano una ben distinta suddivisione del lavoro. Una colonia contiene i riproduttori (la regina e i maschi) che danno origine agli altri membri; i soldati che proteggono la colonia dai nemici, e le operaie, che accudiscono ai piccoli, raccolgono il cibo e costruiscono il nido. Tanto i soldati come le operaie sono sterili; i riproduttori e i soldati non possono alimentarsi da soli ma devono necessariamente dipendere dalle operaie.
Risulta, quindi, per i membri della colonia una condizione di mutua indipendenza. Ogni generazione, semplicemente per istinto, ripete fedelmente le tecniche per costruire il termitaio o il formicaio, difendersi e procacciarsi gli alimenti. Le operaie che nascono dalle uova deposte dalla regina, costruiscono a questa, senza poter copiare da nessun modello, una camera in tutto uguale a quelle che le generazioni precedenti costruirono alle loro regine. Un altro esempio è dato dalla vespa solitaria che non arriva a conoscere le proprie creature, perché abbandona le uova dopo averle deposte in una cella appositamente costruita. Tuttavia, la figlia ripete le stesse operazioni della madre quando è adulta. La condotta di alcuni insetti risulta sempre fonte di meraviglia. Esistono formiche che catturano operaie di altre specie e le sottomettono a un regime di schiavitù obbligandole a cercare cibo per loro e a costruire i loro nidi Una comunità di insetti, che rappresenta una delle opere di ingegneria più evolute e che da sempre è oggetto di studi, è l’alveare. La società delle api è composta da una sola regina, varie centinaia di fuchi e da migliaia di operaie sterili. Una regina viene «creata» alimentando una larva qualunque con pappa reale. In realtà, durante i primi tre giorni di vita tutte le larve vengono nutrite con questa sostanza che è prodotta dalle giovani api operaie per mezzo delle ghiandole sopracerebrali o faringee. Poi, mentre le altre vengono alimentate con polline e miele, una larva continua ad essere nutrita con la pappa reale: sarà questa la nuova regina che fonderà nuove colonie con un seguito di fuchi. In queste colonie le operaie giovani svolgono il ruolo di «nutrici», alimentando le larve e preparando le celle in forma di piccoli esagoni regolari. Quelle adulte sono le domestiche, che custodiscono l’entrata, ricevono e immagazzinano il nettare dei fiori e puliscono le «stanze». Le più vecchie sono le «api di campo» che escono alla ricerca di acqua, polline e nettare. Fra di esse vi sono le «esploratrici» incaricate di localizzare le fonti di cibo. Trasmettono le loro scoperte mediante un volo complicato in cui spiegano alle loro compagne le distanze e la direzione dei fiori con assoluta precisione. Gli insetti, molte volte considerati come una calamità assieme ad altri animali utili all’uomo, potranno essere ben utilizzati solo se li si studia e comprende nei loro molteplici aspetti.