Definizione di frase: insieme organizzato mediante connessioni di parole.
Seconda definizione: insieme organizzato per connessioni di frasi. Qui il termine equivale a frase complessa. Il termine periodo deriva dalla retorica, e designa il fraseggio rotondo nell’ambito della compositio di un’orazione. In Tesniére il termine proposizione equivale al termine frase semplice.
Terza definizione: una singola parola atta ad esprimere informazioni di senso compiuto. La parola frase in questo caso è alternata all’espressione microfrase o parola-frase.
La grammatica classica utilizza il termine “enunciato” per indicare tutti e tre i significati tesnieriani di frase.
Classificazione delle coordinate (coordinazione: rapporto di parità funzionale quindi sintattica tra segmenti linguistici)
Coordinate per sindeto e per asindeto (polisindeto: ripetizione della medesima congiunzione coordinante nella strutturazione di un enunciato complesso.
Subordinazione: rapporto di disparità funzionale tra segmenti linguistici.
Classificazione delle subordinate
1. Sostantive, o completive, o complementari dirette: hanno nel periodo la funzione che nella proposizione è svolta dal soggetto o dal complemento oggetto, sono indispensabili al senso compiuto del verbo reggente e del periodo;
– oggettive, generalmente costruite con accusativo + infinito;
– soggettive, generalmente costruite con accusativo + infinito, il verbo reggente è impersonale;
– volitive, costruite con ut/ne + congiuntivo, il verbo reggente contiene un’idea di volontà, di ordine;
– dichiarative, costruite con ut/ut non + congiuntivo, il verbo reggente è spesso un verbum dicendi (dire, pensare…);
– interrogative indirette, costruite con un aggettivo, pronome o avverbio interrogativo e il congiuntivo.
2. Aggettive: hanno nel periodo la funzione che nella proposizione svolge l’attributo, caratterizzano meglio un termine della reggente detto antecedente;
– relative proprie, costruite con qui quae quod + indicativo.
3. Avverbiali o circostanziali o complementari indirette: hanno nel periodo la funzione che nella proposizione svolge l’avverbio o il complemento indiretto, aggiungono informazioni non indispensabili al senso compiuto del periodo;
– temporali, costruite in forma esplicita con ut, cum, ubi, ut primum, ubi primum, simul ac, antequam, postquam + indicativo, dum + indicativo presente o congiuntivo, in forma implicita con un participio congiunto o l’ablativo assoluto;
– causali, costruite in forma esplicita con quod, quia, quoniam + indicativo se oggettive, congiuntivo se soggettive, in forma implicita con un participio congiunto o l’ablativo assoluto;
– narrative, costruite con cum + congiuntivo, hanno valore intermedio tra temporale e causale;
– concessive, costruite in forma esplicita con quamquam + indicativo, quamvis + congiuntivo o cum + congiuntivo, in forma implicita con un participio congiunto o l’ablativo assoluto;
– ipotetiche, costruite in forma esplicita con si/nisi + indicativo o congiuntivo o cum + congiuntivo, in forma implicita con un participio congiunto o l’ablativo assoluto;
– modali, costruite in forma esplicita con tam o tamquam + indicativo o congiuntivo o cum + congiuntivo, in forma implicita con un participio congiunto o l’ablativo assoluto;
– comparative, costruite con tam o tamquam + indicativo o congiuntivo;
– finali, costruite in forma esplicita con ut/ne + congiuntivo o quo + congiuntivo, in forma implicita con un participio congiunto futuro, il supino in dipendenza di verbi di moto, ad + gerundio, causa o gratia + genitivo del gerundio o del gerundivo , ad + gerundivo;
– consecutive, costruite con ut/ut non + congiuntivo, nella reggente un avverbio funge da antecedente;
– relative improprie, costruite con qui quae quod + congiuntivo, hanno valore finale, consecutivo o causale.
Notazioni aggiuntive e precisazioni:
* le sostantive per funzione sono dette anche attanziali, cioè o hanno funzione di soggetto (soggettive), o di oggetto (oggettive), o di apposizione (epesegetiche).
* Le epesegetiche hanno funzione esplicativa di un elemento della reggente, per esempio un pronome dimostrativo, e sono un’amplificazione dal punto di vista strutturale ma non semantico dell’apposizione.
Per forma le sostantive si dividono in affermative ed interrogative, introdotte da connettivi dichiarativi o interrogativi. Le affermative spesso si costruiscono per paratassi (tipo di legame sintattico che prescinde dall’uso di connettivi, semplice giustapposizione).
Proposizioni attributive o aggettive: hanno funzione intermedia tra funzione attanziale, tipica delle completive, e complementare, tipica delle avverbiali: possono essere o no necessarie al senso dell’enunciato per le connessioni sintattiche e semantiche: sono necessarie se definienti, non necessarie se non definienti. Allo stesso modo si comporta l’attributo: può aggiungere una qualità necessaria o accessoria. Vi sono aggettive relative o implicite: le prime sono introdotte da un connettivo relativo, le seconde sono espresse da un participio con funzione aggettivale. Ogni aggettivo o sostantivo in funzione attributiva ha un legame diretto con l’elemento a cui si riferisce; diversamente se in funzione predicativa è legato ad esso da un tramite e completa il verbo.
Subordinate avverbiali: dal punto di vista funzionalistico sono libere asserzioni, che non appartengono alle altre categorie.