La struttura fondamentale della frase semplice SVO si intreccia con la struttura comunicativa tema/rema: il tema è ciò di cui si sta parlando, il rema è ciò che si dice del tema. Di norma alla struttura tema/rema corrisponde la struttura sintattica SVO: il soggetto è tema, il sintagma verbale è rema.
– [SNGianni] [SVlegge un libro]
– [TEMAGianni] [REMAlegge un libro]
Ci sono però casi in cui non si rispetta quest’ordine di cose, esistono varie costruzioni alternative, per esempio la costruzione passiva serve a rendere tematico un elemento diverso dal soggetto della frase attiva.
– [TEMALa situazione economica] [REMApreoccupa molti analisti]
– [TEMAMolti analisti] [REMAsono preoccupati dalla situazione economica]
Di solito tema corrisponde a dato o noto, rema a nuovo; quest’articolazione però è consentita solo all’interno di un contesto, la risposta ad una domanda che la chiarifica o il testo precedente; ci sono anche casi in cui il tema, ciò di cui si parla, è elemento nuovo.
– (Che cosa fa Gianni?)
[TEMAGianni] [REMAlegge un libro]
[DATOGianni] [NUOVOlegge un libro]
– (Che cosa legge Gianni?)
[TEMAGianni] [REMAlegge un libro]
[DATOGianni legge] [NUOVOun libro]
– (Che succede?)
[TEMAGianni] [REMAlegge un libro]
[NUOVOGianni legge un libro]
– (Chi ha sentito Giorgio?)
[TEMAIo,] [REMAl’ho sentito]
[NUOVOIo,] [DATOl’ho sentito]
Per conservare la struttura comunicativa si usano anche ordini marcati, non usuali.
- A) La dislocazione a sinistra
È la collocazione a sinistra di un costituente diverso dal soggetto unita a una ripresa pronominale in alcuni casi obbligatoria. Il costituente dislocato è il tema della frase e spesso anche il dato.
– Gianni, non lo vedo mai
– Il giornale, lo leggo tutti i giorni
Può essere dislocato l’oggetto diretto o indiretto o altri complementi (stato in luogo, compagnia, partitivo, predicativo del soggetto).
– A tuo padre, (gli) ho già parlato
– A me, (mi) piace la frutta
– Di tua sorella, non (ne) so niente
– A casa di Giorgio, non (ci) sono mai stato
– Con Maria, Giorgio non (ci) vuole più stare
– Di amici, non ne ho / *Di amici, non ho
– Ricco, Mario non (lo) è più da tempo
Può essere dislocata anche un’intera frase sia in funzione di oggetto diretto sia in altra funzione, se all’infinito introdotta da una preposizione o da un complementatore.
– Che non sarei venuto, lo sapevi benissimo
– Di venire oggi, me l’avevi promesso
– Di aver trucidato una mandria di agnellini, Gianni se ne / si è pentito
– A scherzare, Gianni (ci) prova sempre
L’unico costituente che non può essere dislocato a sinistra è il soggetto, che non ne ha bisogno per diventare il tema. È un uso differente rispetto ad altre lingue come il francese:
– Sa mère, elle est vieille
– George, il veut pas y aller
In italiano sono possibili costruzioni come:
– Sua sorella, quella sì che è furba
La ripresa pronominale è obbligatoria quando è dislocato l’oggetto diretto (si può evitare quando l’intonazione è enfatica e la funzione è contrastiva).
– Questa rivista, la compra il nonno / *Questa rivista, compra il nonno
– QUESTA RIVISTA, compra il nonno
Si ha una dislocazione a sinistra dell’oggetto diretto anche nell’atto di nascita dell’italiano, il placito capuano.
– «Sao ko kelle terre, … trenta anni le possette parte Sancti Benedicti»
Anche una frase in funzione di oggetto diretto deve avere ripresa pronominale.
– Che arrivavate oggi, non me l’aveva detto nessuno / *Che arrivavate oggi, non mi aveva detto nessuno
Anche con i partitivi la ripresa con NE è obbligatoria:
– Di donne, ne ha conosciute tante / *Di donne, ha conosciute tante
negli altri casi è facoltativa e in quanto tale considerata ridondante, non ammissibile ai livelli più alti di scrittura perché marcata come colloquiale.
- B) Il tema libero o sospeso
È la collocazione a sinistra di un costituente diverso dal soggetto, privo di preposizioni e ripreso obbligatoriamente da un pronome clitico o libero o da un sintagma nominale. Anche qui il costituente spostato è il tema, ma corrisponde spesso all’elemento nuovo.
– Il dottor Kranz, nessuno gli affiderebbe un bambino / affiderebbe un bambino a lui / affiderebbe un bambino a quel pazzoide / *affiderebbe un bambino
– Il dottor Kranz, ne hanno parlato bene / hanno parlato bene di lui / hanno parlato bene di quel furbacchione / *hanno parlato bene
Se l’elemento dislocato è oggetto diretto si distinguono dislocazione e tema libero se c’è ripresa con sintagma nominale.
– Il dottor Kranz, nessuno può dimenticarlo / dimenticare quell’uomo generoso / *dimenticare
È uno degli anacoluti più usati nella letteratura italiana (vedi Boccaccio e Manzoni).
– «Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima» (Boccacio, Decameron, VIII 6, 48)
– «Noi altre monache, ci piace di sentir le storie per minuto» (Manzoni, I promessi sposi, IX)
Si tiene distinto dagli anacoluti che danno luogo ad agrammaticalità, poiché ha regole precise e può essere approvato dalla grammatica normativa.
- C) La dislocazione a destra
È la collocazione a destra di un costituente tematico anticipato da un pronome clitico; in questo caso è sempre elemento dato.
– La regalo a Giorgio, la mia sciarpa
– Ci andiamo domani, dalla nonna
– Gli parli subito però, a Maria
Dal punto di vista pragmatico, cioè dell’uso della lingua nella comunicazione, è un ripensamento, il locutore crede di non essere stato chiaro e precisa l’elemento che aveva lasciato solo espresso da un pronome clitico; per questa scarsa programmazione è un tratto popolare, non tipico di un registro sorvegliato. Proprio perché all’inizio lo si dà per scontato, l’elemento deve essere già presente nel contesto, a differenza della dislocazione a sinistra: si possono coordinare due dislocazioni a sinistra ma non una a destra e una a sinistra, poiché si ha un cambio di tema non compatibile con la differenza delle due strutture.
– Il dolce, lo porto io e il vino, lo porti tu
– *Il dolce, lo porto io e lo porti tu, il vino (La 1a frase pone un tema diverso dalla 2a)
– *Lo porto io, il dolce e lo porti tu, il vino (La 1a frase presuppone un tema diverso dalla 2a)
- D) Frasi scisse, pseudoscisse e presentative
La frase scissa è una proposizione introdotta dal verbo essere al quale segue il costituente spostato rispetto all’ordine normale; segue poi una pseudorelativa. La frase scissa sposta a sinistra l’elemento rematico e nuovo, mentre la pseudorelativa esprime il tema e il dato. Può essere spostato qualunque elemento della frase compreso il soggetto, qualunque sintagma nominale, preposizionale, aggettivale o avverbiale, o anche verbale; si può inserire nella frase copulare anche un’intera proposizione.
– È Giorgio che mi ha telefonato
– Sono le foto che vado a ritirare domani
– È di tua sorella che dobbiamo parlare
– È di Giorgio che riconosco la buona fede
– Era ieri che doveva partire
– È alto che Giorgio è diventato
– È presidente che lo hanno eletto
– È sparito che non può essere
– È imbrogliando che si fanno soldi
– È nuotare che mi piace molto
– È che Maria esca con Giorgio che non mi va
Se l’elemento della frase copulare è sintagma nominale con funzione di soggetto, può anche essere seguito da un’infinitiva con l’introduttore A; in questo caso la flessione del verbo nel tempo è affidata al verbo essere (ma non è del tutto agrammaticale la flessione dell’infinito).
– È stato Giorgio a telefonarmi
– *Sono le foto a ritirare domani
– È Giorgio ad avermi telefonato
La frase scissa non ammette mai ripresa pronominale nella pseudorelativa, tranne nel caso in cui nella frase scissa compaia un sintagma introdotto dalla preposizione A e nella pseudorelativa siano presenti uniti due pronomi clitici;
– *Sono le foto che le vado a ritirare domani
– *È di tua sorella che ne dobbiamo parlare
– È a Giorgio che gliel’ho proposto
– *È a Giorgio che gli ho proposto un accordo
se si usa l’oggetto preposizionale, struttura marcata in diatopia, si può avere ripresa pronominale.
– È a me che non mi vogliono
La frase pseudoscissa è una proposizione in cui è presente prima il tema poi il rema, cioè prima la relativa poi la frase copulare; è una struttura che non modifica quella normale della comunicazione.
– Che mi fa paura è la nebbia
– Che non posso sopportare sono le arie che si dà
Un tipo particolare di frase scissa è quella con c’è presentativo, l’elemento nella frase copulare deve essere presente nel contesto extralinguistico (ma si danno anche usi allargati in cui ciò non è necessario).
– C’è qualcuno che bussa alla porta
– C’è Giorgio che ti vuole parlare
– C’è mio cugino che non crede che sia possibile
Nota sui segni utilizzati
Ho premesso agli elenchi interni e paragrafi e sottoparagrafi il segno – , agli esempi il segno – seguito da due spazi. Le frasi precedute da * sono agrammaticali, cioè sono riconosciute come mal formate da qualunque parlante nativo di italiano: una frase come A me mi piace la frutta è censurabile dalla norma ma non è agrammaticale, mentre *A io piace la frutta non verrebbe mai utilizzata da nessun parlante ed è agrammaticale.