Indice
Vediamo quali sono le lingue parlate nel mondo.
Lingue indoeuropee
“Indoeuropeo” è il termine con cui i linguisti designano una ipotetica lingua comune dalla quale sarebbero derivate le lingue parlate in ampie aree dell’Europa, dell’India e dell’altopiano iraniano. Le lingue indoeuropee costituiscono la famiglia linguistica più diffusa al mondo e sono divise in grandi sottogruppi (o sottofamiglie): italico (che comprende il latino, da cui derivano le lingue romanze), celtico, germanico, slavo, baltico e indoiranico; della famiglia fanno parte anche alcune lingue isolate (cioè che non sono classificate all’interno di nessuna sottofamiglia) e tre sottogruppi oggi estinti: traco-frigio, anatolico e tocario.
Le lingue indoeuropee si diffusero anche in America e in Africa con la colonizzazione.
Afrikaans
L’afrikaans appartiene al ramo olandese delle lingue germaniche. Detto anche “olandese del Capo”, è lingua ufficiale in Sudafrica, insieme con l’inglese.
L’afrikaans si basa sul dialetto parlato dai coloni olandesi, ma ha accolto numerosi prestiti dall’inglese, dal francese, dal tedesco e dalle lingue africane; inoltre ha un sistema fonetico differente rispetto all’olandese parlato nei Paesi Bassi.
Curdo
Il curdo appartiene al gruppo iranico delle lingue indoiraniche. È l’idioma del popolo omonimo ed è parlato in alcune zone di Turchia, Iraq, Iran, Siria e altri paesi limitrofi.
Nella forma scritta il curdo usa l’alfabeto arabo. Si scrive da destra verso sinistra.
Armeno
L’armeno costituisce un ramo indipendente della famiglia linguistica indoeuropea. È lingua ufficiale in Armenia, ma è parlato anche in Turchia e presso le comunità armene stanziate nei paesi del Medio Oriente e in Iran.
Persiano
Il persiano (o farsi) appartiene al ramo iranico delle lingue indoiraniche. È lingua ufficiale in Iran, ma è parlato anche in Afghanistan e, in una forma arcaica, in Tagikistan e nel Pamir.
Nella forma scritta il persiano usa l’alfabeto arabo.
Pashto
Il pashto appartiene al ramo iranico orientale delle lingue indoiraniche. È una delle lingue ufficiali in Afghanistan insieme con il dari (una versione moderna del persiano). È parlato anche dai pashtun che vivono nelle province occidentali del Pakistan e dai pathan dell’India settentrionale.
La forma scritta usa l’alfabeto arabo.
Tagiko
Il tagiko appartiene al ramo iranico orientale delle lingue indoiraniche. È lingua ufficiale in Tagikistan, ma è parlato anche nei paesi limitrofi.
Il tagiko è molto simile al persiano, ma nella forma scritta usa l’alfabeto cirillico e non quello arabo.
Urdu
L’urdu appartiene al ramo indoario delle lingue indoiraniche. Può essere considerato una variante dello hindi, ma il suo lessico deriva principalmente dall’arabo e dal persiano; nella forma scritta usa l’alfabeto arabo-persiano.
L’urdu è parlato in Pakistan, Bangladesh e India nordorientale dalla popolazione che professa la religione musulmana.
Nepalese
Il nepalese (o nepali) appartiene al ramo indoario delle lingue indoiraniche. È lingua ufficiale in Nepal e nello stato indiano del Sikkim, ed è parlato anche in Bhutan e negli stati dell’India nordorientale.
La forma scritta usa l’alfabeto devanagari, lievemente modificato.
Hindi
Lo hindi appartiene al ramo indoario delle lingue indoiraniche. Può essere considerato una variante dell’urdu, ma il suo lessico deriva principalmente dal sanscrito; nella forma scritta usa l’alfabeto devanagari.
Lo hindi è parlato in India dalla popolazione che professa la religione indù.
Bengali
Il bengali appartiene al ramo indoario delle lingue indoiraniche. Deriva dal sanscrito ed è lingua ufficiale in Bangladesh, oltre che uno degli idiomi più diffusi nel Bengala occidentale, nel Tripura e nell’Assam.
In bengali scrisse il poeta Rabindranath Tagore, il primo asiatico a essere insignito del premio Nobel per la letteratura (nel 1913).
Singalese
Il singalese appartiene al ramo indoario delle lingue indoiraniche. È una delle lingue ufficiali in Sri Lanka, insieme con il tamil.
Il singalese è caratterizzato da una forte diglossia: questo significa che la lingua parlata e la lingua scritta differiscono notevolmente.
Indoeuropeo in Europa
Greco
Il greco costituisce un ramo autonomo delle lingue indoeuropee. È lingua ufficiale in Grecia ed è parlata anche a Cipro e in alcune zone della Turchia.
L’alfabeto greco consta di 24 caratteri ed è derivato dall’alfabeto fenicio. Quasi tutte le lingue presentano parole di origine greca e la terminologia scientifica si compone prevalentemente di parole greche.
Macedone
Il macedone appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È lingua ufficiale nella Repubblica di Macedonia ed è parlato anche nelle aree confinanti.
Nella forma scritta il macedone usa l’alfabeto cirillico.
Albanese
L’albanese costituisce un ramo autonomo delle lingue indoeuropee. È lingua ufficiale in Albania ed è parlato anche in Kosovo, in Serbia e in alcune isole linguistiche dell’Italia meridionale e della Grecia.
Alcuni linguisti inseriscono l’albanese nel gruppo illirico delle lingue indoeuropee, ma questa classificazione è controversa perché le conoscenze sulla lingua illirica sono molto scarse.
Bosniaco
Il bosniaco appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È uno dei tre idiomi ufficiali della Bosnia-Erzegovina (insieme con il serbo e il croato). Nella forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Il bosniaco è molto simile al serbo e al croato; prima della dissoluzione della Iugoslavia le tre lingue erano classificate come “lingue serbo-croate”.
Croato
Il croato appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Croazia. Nella forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Il croato è molto simile al serbo e al bosniaco; prima della dissoluzione della Iugoslavia le tre lingue erano classificate come “lingue serbo-croate”.
Sloveno
Lo sloveno appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È lingua ufficiale della Repubblica di Slovenia.
Nella forma scritta lo sloveno utilizza l’alfabeto latino.
Serbo
Il serbo appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Serbia e in Montenegro, e uno degli idiomi ufficiali in Bosnia-Erzegovina (insieme con il bosniaco e il croato). Nella forma scritta utilizza l’alfabeto cirillico.
Il serbo è molto simile al bosniaco e al croato; prima della dissoluzione della Iugoslavia le tre lingue erano classificate come “lingue serbo-croate”.
Rumeno
Il rumeno appartiene al ramo daco-romanzo delle lingue romanze. È lingua ufficiale in Romania e, nella variante chiamata moldavo, in Moldavia; è un idioma parlato anche nelle aree geografiche limitrofe.
Il rumeno è la lingua romanza più orientale d’Europa.
Bulgaro
Il bulgaro appartiene al ramo meridionale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Bulgaria ed è parlato anche in alcune aree confinanti.
Nella forma scritta il bulgaro usa l’alfabeto cirillico derivato dal greco. Si conserva una ricca produzione letteraria in bulgaro, risalente al Medioevo.
Ceco
Il ceco appartiene al ramo occidentale delle lingue slave. È lingua ufficiale nella Repubblica Ceca.
Nella forma scritta il ceco usa l’alfabeto latino.
Slovacco
Lo slovacco appartiene al ramo occidentale delle lingue slave. È lingua ufficiale nella Repubblica Slovacca.
Nella forma scritta lo slovacco usa l’alfabeto latino.
Polacco
Il polacco appartiene al ramo occidentale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Polonia.
Nella forma scritta il polacco usa l’alfabeto latino, a cui sono aggiunti molti segni speciali che indicano mutamenti di pronuncia.
Russo
Il russo appartiene al ramo orientale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Russia ed è diffusamente parlato anche nei territori delle ex repubbliche sovietiche.
Nella forma scritta il russo usa l’alfabeto cirillico.
Bielorusso
Il bielorusso appartiene al ramo orientale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Bielorussia.
Nella forma scritta il bielorusso usa una forma modificata dell’alfabeto cirillico; continua anche a usare l’alfabeto latino, per quanto tale forma non sia ufficialmente riconosciuta.
Ucraino
L’ucraino appartiene al ramo orientale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Ucraina ed è parlata anche in alcune aree della Polonia e della Slovacchia.
Nella forma scritta l’ucraino usa una forma modificata dell’alfabeto cirillico.
Lettone
Il lettone appartiene al ramo orientale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Lettonia.
Nella forma scritta il lettone usa l’alfabeto latino con segni speciali per indicare determinate pronunce, come le vocali lunghe.
Lituano
Il lituano appartiene al ramo orientale delle lingue slave. È lingua ufficiale in Lituania.
Tra le lingue moderne europee è una delle più antiche e mantiene molte somiglianze con l’indoeuropeo antico.
Italiano
L’italiano appartiene al ramo italo-romanzo delle lingue romanze. È lingua ufficiale in Italia e uno degli idiomi ufficiali della Svizzera (insieme con il tedesco e il francese). È un idioma parlato anche nelle zone limitrofe.
Tra le lingue romanze è quella che mantiene le maggiori somiglianze con il latino.
Sardo
Il sardo appartiene al ramo insulare delle lingue romanze. È parlato in Sardegna e ha mantenuto caratteristiche fonetiche e morfologiche peculiari, che ne fanno un interessante esempio di arcaismo e conservatività.
Ladino
Il ladino appartiene al ramo retoromanzo delle lingue romanze. Si suddivide in ladino occidentale, o romancio, parlato in alcune zone del cantone dei Grigioni in Svizzera; ladino centrale, parlato in alcune zone del Trentino-Alto Adige; ladino orientale, o friulano, parlato in Friuli.
Il ladino orientale vanta una ricca tradizione letteraria scritta, alla quale si rifece anche Pier Paolo Pasolini nelle liriche in friulano.
Francese (Canada)
Il francese appartiene al ramo gallo-romanzo delle lingue romanze. È lingua ufficiale in Francia e nel Principato di Monaco, e uno degli idiomi ufficiali in Belgio (insieme con il fiammingo e il tedesco), Svizzera (insieme con il tedesco e l’italiano), Lussemburgo (insieme con il tedesco e il lussemburghese), Canada (insieme con l’inglese). È lingua ufficiale anche in molte ex colonie francesi.
Provenzale
Il provenzale appartiene al ramo gallo-romanzo delle lingue romanze. Viene parlato nella Francia meridionale e non è una lingua unitaria, quanto piuttosto una serie di dialetti molto affini tra di loro.
Il provenzale (conosciuto anche come lingua d’oc) fu la lingua dei trovatori.
Fiammingo
Il fiammingo appartiene al ramo olandese (gruppo germanico occidentale) delle lingue germaniche. È la lingua della regione storica delle Fiandre ed è uno degli idiomi ufficiali in Belgio (insieme con il francese e il tedesco).
In realtà, l’espressione “lingua fiamminga” è una variante regionale che indica il nederlandese.
Nederlandese
Il nederlandese appartiene al ramo olandese (gruppo germanico occidentale) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale nei Paesi Bassi, in Suriname e nelle Antille Olandesi.
Con la denominazione di “lingua fiamminga” è uno degli idiomi ufficiali in Belgio ed è parlato in una piccola area della Francia settentrionale.
Tedesco
Il tedesco appartiene al ramo tedesco (gruppo germanico occidentale) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale in Germania, in Austria e in Liechtenstein, e uno degli idiomi ufficiali in Svizzera (insieme con il francese e l’italiano), Belgio (insieme con il fiammingo e il francese), Lussemburgo (insieme con il francese e il lussemburghese).
Frisone
Il frisone appartiene al gruppo insulare delle lingue germaniche. È lingua ufficiale nella provincia di Frisia, nei Paesi Bassi, ed è parlato anche nelle Isole Frisone e in alcune aree della Germania.
Danese
Il danese appartiene al ramo nordico-orientale (gruppo germanico settentrionale) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale in Danimarca ed è parlato anche in Groenlandia e nelle isole Fær Øer.
Svedese
Lo svedese appartiene al ramo nordico-orientale (gruppo germanico settentrionale) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale in Svezia e uno degli idiomi ufficiali in Finlandia (insieme al finlandese).
Norvegese
Il norvegese appartiene al ramo nordico-orientale (gruppo germanico settentrionale) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale in Norvegia.
Esistono due lingue norvegesi: il bokmål, strettamente imparentato con il danese, e il nynorsk, formatosi sulla base di dialetti rurali (il nynorsk appartiene al ramo nordico-occidentale del gruppo germanico settentrionale). Entrambe sono lingue ufficiali del paese.
Inglese
L’inglese appartiene al ramo inglese (gruppo germanico insulare) delle lingue germaniche. È lingua ufficiale nel Regno Unito, in Irlanda, negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica; è uno degli idiomi ufficiali in Canada (insieme con il francese) e in molte ex colonie britanniche.
L’inglese è una delle lingue più parlate al mondo.
Gallese
Il gallese appartiene al ramo britonico delle lingue celtiche. È la lingua del Galles (dove viene chiamato Cymraeg) e nel Regno Unito è lingua ufficiale nei tribunali.
La tradizione letteraria in gallese risale al VI secolo.
Gaelico
Il gaelico appartiene al ramo goidelico delle lingue celtiche. È lingua ufficiale nella Repubblica d’Irlanda (insieme con l’inglese) ed è parlato anche in Irlanda del Nord.
Bretone
Il bretone appartiene al ramo britonico delle lingue celtiche. Oggi è parlato in Bretagna.
Spagnolo (Castigliano)
Lo spagnolo appartiene al ramo ibero-romanzo delle lingue romanze. È lingua ufficiale in Spagna (dove viene anche chiamato castigliano), insieme al catalano, al basco e al gallego; è lingua ufficiale anche in gran parte dell’America Latina.
Lo spagnolo è una delle lingue più parlate nel mondo.
Catalano
Il catalano appartiene al ramo gallo-romanzo delle lingue romanze. È parlato nell’area nord-orientale della penisola iberica: è lingua ufficiale ad Andorra e in Catalogna (insieme allo spagnolo).
Gallego
Il gallego appartiene al ramo ibero-romanzo delle lingue romanze. È parlato in Galizia (nella parte nordoccidentale della penisola iberica), dove è lingua ufficiale insieme allo spagnolo.
Portoghese
Il portoghese appartiene al ramo ibero-romanzo delle lingue romanze. È lingua ufficiale in Portogallo, Brasile, Mozambico, Angola, Capo Verde e altre colonie portoghesi in Africa e in Asia, nonché in alcune aree dell’Indonesia.
Il portoghese è la più conservativa delle lingue romanze (ha cioè mantenuto forme grammaticali perdute negli altri idiomi).
Lingue afro-asiatiche
Le lingue afro-asiatiche (denominate anche camito-semitiche) costituiscono la famiglia linguistica più estesa dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. Questa famiglia linguistica è suddivisa in sei rami: semitico, berbero, cuscitico, ciadico, omotico ed egizio. Al ramo semitico, il più antico, appartengono l’arabo (la lingua più diffusa), l’ebraico e l’amarico.
Ebraico
L’ebraico appartiene al ramo semitico delle lingue afro-asiatiche. La lingua ebraica moderna (detta anche ivrit) deriva dall’ebraico antico, la lingua in cui fu scritta la maggior parte dell’Antico Testamento, e dall’ebraico mishniko o rabbinico. È lingua ufficiale in Israele.
La forma scritta procede da destra a sinistra e utilizza l’alfabeto ebraico, che consta di 22 lettere con valore consonantico.
Arabo
L’arabo appartiene al ramo semitico delle lingue afro-asiatiche. È una delle lingue più diffuse al mondo ed è parlato in Africa settentrionale e nel Medio Oriente. Dell’arabo esistono una forma classica, una forma standard e una forma colloquiale: l’arabo classico è la lingua dell’islam ed è considerato sacro; l’arabo standard è la forma della comunicazione scritta e della comunicazione orale formale; l’arabo colloquiale varia a seconda dell’area geografica, pur essendo simile all’arabo standard.
La forma scritta procede da destra a sinistra e usa l’alfabeto arabo, che consta di 28 consonanti e 3 vocali lunghe.
Tamašeq
Il tamašeq appartiene al ramo berbero delle lingue afro-asiatiche. È la lingua dei tuareg ed è parlata, come le altre lingue berbere, dalle popolazioni che abitano i deserti dell’Africa settentrionale e nordoccidentale. La forma scritta usa un alfabeto proprio, detto tifinar.
Altre lingue berbere sono il kabilo, che è parlato in Algeria; il tirifyit, parlato in Algeria e Marocco; il tašölit, parlato in Marocco e in Mauritania; il tamazight, parlato in Marocco centrale.
Hausa
Lo hausa appartiene al ramo ciadico delle lingue afro-asiatiche. È la lingua della popolazione hausa stanziata in Nigeria settentrionale e in Niger; è anche una lingua franca, ampiamente diffusa in tutta l’Africa settentrionale e occidentale.
Per la forma scritta è invalsa l’abitudine di usare l’alfabeto latino, che ha soppiantato quasi completamente l’alfabeto arabo usato in passato.
Amarico
L’amarico appartiene al ramo semitico delle lingue afro-asiatiche. È lingua ufficiale in Etiopia ed è una delle lingue più diffuse in tutto il continente africano.
La forma scritta usa l’alfabeto del ge’ez, la lingua liturgica della chiesa etiope.
Somalo
Il somalo appartiene al ramo cuscitico delle lingue afro-asiatiche. È lingua ufficiale in Somalia, insieme con l’arabo; è parlato anche nelle zone limitrofe, vale a dire in Gibuti, Etiopia e Kenya.
La forma scritta, sorta solo nel corso del XX secolo, utilizza l’alfabeto latino.
Lingue niger-cordofoniane
Le lingue della famiglia niger-cordofoniana (o niger-congolese) sono parlate in un’area geografica che si estende dalla regione subsahariana fino all’estremità meridionale del continente africano. La famiglia comprende un migliaio di lingue e migliaia di dialetti; le lingue principali si raggruppano in sei sottofamiglie: benue-congo, adamawa orientale, kwa, gur, atlantico occidentale, mande.
Wolof
Il wolof appartiene al gruppo atlantico occidentale delle lingue niger-cordofoniane. I dialetti wolof sono parlati dalla popolazione di etnia wolof in Senegal, Mauritania e Gambia. Per la forma scritta è invalsa l’abitudine di usare l’alfabeto latino, che ha soppiantato quasi completamente l’alfabeto arabo usato in passato.
Igbo
Lo igbo appartiene al ramo kwa delle lingue niger-cordofoniane. È parlato nella Nigeria sudorientale, dalla popolazione igbo.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Yoruba
Lo yoruba appartiene al ramo kwa delle lingue niger-cordofoniane. È la lingua della popolazione yoruba ed è una delle lingue principali in Nigeria; è parlato anche in Benin.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Swahili
Lo swahili appartiene al ceppo bantu delle lingue niger-cordofoniane. È lingua ufficiale in Tanzania e Kenya, ed è una lingua franca in tutta l’Africa subsahariana.
Zulu
Lo zulu appartiene al ceppo bantu delle lingue niger-cordofoniane. È la lingua della popolazione zulu, presente soprattutto in Sudafrica.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Xhosa
Lo xhosa appartiene al ceppo bantu delle lingue niger-cordofoniane. È parlato nelle province di Capo Occidentale e Capo Orientale; è la lingua più diffusa in Sudafrica, dopo lo zulu.
Lingue nilo-sahariane
Le lingue della famiglia nilo-sahariana sono parlate in un’area geografica che si estende approssimativamente dal fiume Niger fino all’Etiopia e che comprende l’alta valle del Nilo e alcune zone dell’Uganda e del Kenya. La famiglia si suddivide in due rami: quello sahariano (al quale appartiene il kanurì) e quello chari-nilotico (al quale appartengono il nubiano, il dinka, il masai).
Lingue khoisan
Le lingue khoisan costituiscono la più piccola famiglia linguistica africana. Sono parlate dai koi koi e dai san, due gruppi etnici dell’Africa sudoccidentale che hanno mantenuto la cultura dei cacciatori-raccoglitori.
Le lingue khoisan sono dette anche lingue click perché la maggior parte delle parole inizia con uno schiocco.
Lingue sinotibetane
La famiglia sinotibetana comprende oltre 300 lingue, parlate in una vasta area che si estende dall’India nordorientale a Taiwan, dalla Cina alla Malaysia. Le lingue della famiglia sono classificate in due grandi sottofamiglie: quella sinitica e quella tibetobirmana. Alla sottofamiglia sinitica appartengono il cinese mandarino, il cantonese e i dialetti parlati in Cina; alla sottofamiglia tibetobirmana appartengono le lingue tibetane e il birmano.
Le lingue sinotibetane sono lingue tonali: questo significa che il significato di una parola è determinato dal tono in cui viene pronunciata.
Cinese mandarino
Il mandarino appartiene al ramo sinetico delle lingue sinotibetane. È parlato in tutta la Cina, ma anche a Taiwan, a Singapore e in Malaysia.
La pronuncia del mandarino standard si basa su quella della variante parlata a Pechino.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Cantonese
Il cantonese appartiene al ramo sinetico delle lingue sinotibetane. È parlato nelle regioni del Guangdong e del Guangxi, a Hong Kong e a Macao.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Tibetano
Il tibetano appartiene al ramo tibetobirmano delle lingue sinotibetane. È la lingua più diffusa in Tibet ed è anche l’idioma della letteratura religiosa buddhista.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Birmano
Il birmano appartiene al gruppo tibetobirmano delle lingue sinotibetane. È lingua ufficiale in Myanmar ed è parlato anche in Bangladesh, Thailandia e Malaysia.
La forma scritta utilizza l’alfabeto birmano, che deriva dall’alfabeto brahmi.
Lingue altaice
La famiglia altaica comprende una cinquantina di lingue parlate in un’area che si estende dalla Turchia al mare di Ohotsk. Le lingue della famiglia sono classificate in tre grandi sottofamiglie: quella turca, quella mongolica e quella manciù-tungusa. Al gruppo turco appartengono, tra gli altri idiomi, il turco, l’azero, il turcomanno, il kazako, il tataro, il kirghizo e l’uzbeco; del gruppo mongolico fa parte, tra le altre lingue, il mongolo; nel gruppo manciù-tunguso sono classificati numerosi dialetti, che contano però poche decine di migliaia di parlanti.
Mongolo
Il mongolo appartiene al gruppo mongolico delle lingue altaiche. È lingua ufficiale in Mongolia ed è parlato anche in alcune aree della Russia orientale e della Cina settentrionale. In Mongolia e nella Russia orientale si parla la variante hahl della lingua, mentre in Cina si parlano altri dialetti.
Kazako
Il kazako appartiene al ramo turco delle lingue altaiche. È lingua ufficiale in Kazakistan ed è parlato anche in alcune zone dell’Asia centrale e delle repubbliche dell’ex Unione Sovietica.
La forma scritta utilizza l’alfabeto cirillico, con numerosi caratteri aggiunti.
Kirghizo
Il kirghizo appartiene al gruppo turco delle lingue altaiche. È una delle lingue ufficiali in Kirghizistan (insieme con il russo), ma è parlato anche in alcune zone dell’Afghanistan, della Cina e della Turchia.
La forma scritta utilizza l’alfabeto cirillico in Kirghizistan, l’alfabeto arabo in Cina e quello latino in Turchia.
Uzbeko
L’uzbeko appartiene al gruppo turco delle lingue altaiche. È lingua ufficiale dell’Uzbekistan ed è parlato anche in alcune zone dei paesi limitrofi.
Oggi la forma scritta utilizza l’alfabeto cirillico, che ha soppiantato sia quello arabo sia quello latino.
Turcomanno o turkmeno
Il turcomanno (o turkmeno) appartiene al gruppo turco delle lingue altaiche. È lingua ufficiale in Turkmenistan.
La forma scritta utilizza l’alfabeto cirillico, introdotto nel 1940 in sostituzione degli alfabeti arabo e latino usati in precedenza.
Azero
L’azero appartiene al gruppo turco delle lingue altaiche. È lingua ufficiale in Azerbaigian ed è parlato anche in alcune zone dell’Iraq settentrionale, della Georgia sudorientale, della Russia, del Daghestan e della Turchia orientale. Alcuni dialetti azeri si parlano anche nell’Iran nordoccidentale, dove è lingua franca per le minoranze.
La forma scritta usa ufficialmente l’alfabeto latino, ma assai diffusa è l’abitudine di usare l’alfabeto cirillico.
Turco
Il turco appartiene al ramo turco meridionale del gruppo turco delle lingue altaiche. È lingua ufficiale in Turchia e a Cipro, ed è parlato anche in alcune zone dei paesi limitrofi.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Lingue ugrofinniche
Le lingue ugrofinniche costituiscono una sottofamiglia delle lingue uraliche (l’altra sottofamiglia di questo gruppo di lingue è il samoiede, sebbene la classificazione sia discussa) e sono parlate in una vasta area geografica che si estende dal mar Baltico e dalla Scandinavia settentrionale agli Urali e al Don. Sono a loro volta suddivise in due rami: quello finnopermico e quello ugrico. Al ramo finnopermico appartengono il finlandese, l’estone, il saami e molti idiomi minori parlati nei territori dell’ex Unione Sovietica; nel ramo ugrico sono classificati l’ungherese e due lingue minori (ostiaco e vogulo).
Finlandese
Il finlandese appartiene al ramo finnico delle lingue ugrofinniche, una sottofamiglia delle lingue uraliche (alla quale appartengono anche l’ungherese, il saami e l’estone). È lingua ufficiale in Finlandia (insieme con lo svedese) e in Carelia (insieme con il carelio), ed è parlato anche in alcune zone della Svezia.
Saami
Le lingue saami appartengono al ramo finnico delle lingue ugrofinniche, una sottofamiglia delle lingue uraliche (alla quale appartengono anche il finlandese, l’ungherese e l’estone). Si classificano 11 lingue saami (di cui una estinta), parlate dai saami (lapponi).
Estone
L’estone appartiene al ramo finnico delle lingue ugrofinniche, una sottofamiglia delle lingue uraliche (alla quale appartengono anche il finlandese, l’ungherese e il saami). È lingua ufficiale in Estonia.
Ungherese
L’ungherese, o magiaro, appartiene al ramo ugrico delle lingue ugrofinniche, una sottofamiglia delle lingue uraliche (alla quale appartengono anche il finlandese, il saami e l’estone). È lingua ufficiale in Ungheria ed è parlato anche in alcune zone della Romania e dei paesi vicini.
Lingue maleopolinesiane
La famiglia maleopolinesiana è una delle famiglie linguistiche più estese e comprende circa 500 idiomi, parlati in una vasta area geografica che si estende dal Madagascar all’isola di Pasqua alle Hawaii. Si divide in due rami: occidentale e orientale. Al ramo occidentale, detto anche indonesiano, appartengono oltre 200 idiomi, tra cui il bahasa indonesia, il bahasa malaysia e il pilipino. Al ramo orientale, detto anche oceanico, appartengono le lingue polinesiane (tra cui il samoano e il maori), quelle melanesiane e quelle micronesiane.
Malgascio
Il malgascio è la più occidentale delle lingue maleopolinesiane. È uno degli idiomi ufficiali in Madagascar (insieme con il francese).
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino, che nel XIX secolo sostituì quello arabo.
Bahasa malaysia
Il bahasa malaysia appartiene al ramo indonesiano delle lingue maleopolinesiane. È lingua ufficiale in Malaysia, in Brunei e a Singapore. È strettamente imparentato con il bahasa indonesia.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino, sebbene esista anche un alfabeto arabo detto jawi.
Bahasa indonesia
Il bahasa indonesia appartiene al ramo indonesiano delle lingue maleopolinesiane. È lingua ufficiale in Indonesia ed è parlato anche a Timor Orientale. È strettamente imparentato con il bahasa malaysia.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Pilipino
Il pilipino appartiene al ramo indonesiano delle lingue maleopolinesiane. Deriva dalla lingua tagalog, ma ha incorporato un gran numero di vocaboli dalle lingue parlate nelle zone confinanti, nonché dallo spagnolo e dall’inglese. È lingua ufficiale nelle Filippine.
Samoano
Il samoano appartiene al ramo polinesiano del gruppo orientale delle lingue maleopolinesiane. È lingua ufficiale a Samoa e nelle Samoa Americane.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Maori
Il maori appartiene al ramo polinesiano del gruppo orientale delle lingue maleopolinesiane. È la lingua degli aborigeni neozelandesi ed è uno degli idiomi ufficiali in Nuova Zelanda (insieme con l’inglese).
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Lingue dravidiche
La famiglia dravidica comprende una settantina di lingue parlate nell’India meridionale. Le quattro lingue principali di questa famiglia sono il telugu, il tamil, il malayalam e il kannada; tutte sono lingue ufficiali in India.
Kannada
Il kannada appartiene alla famiglia delle lingue dravidiche. È lingua ufficiale dello stato indiano di Karnataka.
Ha un sistema di scrittura proprio, il kannada, derivato dal brahmi.
Malayalam
Il malayalam appartiene alla famiglia delle lingue dravidiche. È lingua ufficiale dello stato indiano di Kerala.
Ha un sistema di scrittura proprio, il malayalam, derivato dall’alfabeto devanagari.
Telugu
Il telugu appartiene alla famiglia delle lingue dravidiche. È lingua ufficiale dello stato indiano di Andhra Pradesh ed è la seconda lingua dell’India quanto a numero di parlanti.
Ha un sistema di scrittura proprio, il telugu.
Tamil
Il tamil appartiene alla famiglia delle lingue dravidiche. È lingua ufficiale dello stato indiano di Tamil Nadu e uno degli idiomi ufficiali a Singapore e in Sri Lanka.
La lingua tamil è caratterizzata da un’accentuata diglossia tra lingua scritta e lingua parlata. La forma scritta utilizza l’alfabeto tamil; la scrittura procede da sinistra a destra.
Lingue aborigene australiane
Le lingue aborigene australiane sono le lingue parlate dai nativi australiani prima della colonizzazione inglese. Sono attestate 263 lingue, molte delle quali in via di estinzione.
La maggior parte dei linguisti classifica questi idiomi in due grandi famiglie: quella pama-nyungan e quella non-pama-nyungan. Le lingue pama-nyungan sono diffuse in quasi tutta l’Australia; al suo interno, gli idiomi più importanti sono quelli parlati nell’Australia Occidentale, compreso il pitjantjatjara. Le lingue non-pama-nyungan sono suddivise in 15 gruppi e sono parlate in una piccola area a nord.
Lingue austroasiatiche e tai – kadai
La famiglia austroasiatica comprende oltre 150 lingue parlate nel Sud-Est asiatico. È divisa in due sottogruppi: il munda e il mon-khmer (il principale).
Le lingue della famiglia tai-kadai sono parlate nella stessa area linguistica delle lingue austroasiatiche e nella Cina meridionale; nacquero molto probabilmente in un’area compresa tra la Cina meridionale e il Vietnam settentrionale, e si espansero nelle aree limitrofe. Le due lingue più importanti della famiglia sono il thai e il lao.
Lao
Il lao appartiene al gruppo delle lingue thai-kadai. È lingua ufficiale in Laos ed è parlato anche in Thailandia.
È una lingua tonale, in cui il significato di una parola dipende dal tono con cui viene pronunciata.
Thai
Il thai appartiene al gruppo delle lingue thai-kadai, sebbene la sua classificazione sia ancora discussa (i linguisti l’hanno a lungo classificato nel gruppo delle lingue sinotibetane). È lingua ufficiale in Thailandia ed è parlato anche in alcune aree della Cina e del Laos.
La forma scritta deriva dal khmer, lingua del gruppo mon-khmer, della famiglia austroasiatica.
Mon
Il mon appartiene al ramo mon-khmer delle lingue austroasiatiche. È parlato in Myanmar e in Thailandia. La forma scritta usa l’alfabeto mon, derivato dal sistema di scrittura brahmi.
Khmer o cambogiano
Il khmer (o cambogiano) appartiene al ramo mon-khmer delle lingue austroasiatiche. È lingua ufficiale in Cambogia, ma è parlato anche in Vietnam e Thailandia. Si compone di una gran varietà di dialetti.
La forma scritta utilizza il sistema di scrittura jemer, che deriva dall’alfabeto devanagari.
Vietnamita
La classificazione del vietnamita è ancora discussa. Alcuni linguisti lo classificano nel gruppo delle lingue thai-kadai; altri ne sottolineano le affinità con le lingue mon-khmer, della famiglia austroasiatica. Il vietnamita è lingua ufficiale in Vietnam.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Lingue indiane d’America
Le lingue indiane d’America sono le lingue parlate dalle popolazioni native dell’America settentrionale, centrale e meridionale prima della colonizzazione europea.
Nell’America settentrionale sono attestate circa 200 lingue distinte ancora in uso; le lingue indiane dell’America centrale sono circa 350, mentre quelle dell’America meridionale sono circa 450.
Lingue inuit
Le lingue inuit appartengono al ramo inuit della famiglia eschimo-aleutina, una delle quattro famiglie in cui i linguisti suddividono le lingue degli indiani nordamericani. Le lingue della famiglia eschimo-aleutina sono parlate nella zona più settentrionale del continente (in aree della Groenlandia meridionale, del Canada settentrionale, dell’Alaska settentrionale e delle isole Aleutine). Le lingue inuit sono divise in inupiatun (che si parla in alcune zone dell’Alaska) e inuktitut (in Groenlandia e in alcune zone del Canada). In Groenlandia l’inuktitut è più diffuso del danese (che è la lingua nazionale).
Haida
L’haida appartiene al gruppo na-dené delle lingue degli indiani nordamericani. È la lingua del popolo omonimo, che vive nelle isole canadesi Regina Carlotta e in alcune zone dell’Alaska.
Sioux
Il sioux appartiene al gruppo occidentale della famiglia delle lingue siou, parlate nell’area delle Grandi Pianure (Stati Uniti) e in alcune zone del Canada meridionale. Si distinguono tre dialetti: dakota, lakota e nakota, che contano complessivamente circa 20.000 parlanti.
Navajo
Il navajo appartiene al gruppo na-dené delle lingue degli indiani nordamericani. È la lingua del popolo omonimo, che risiede in territori degli Stati Uniti sudoccidentali.
Comanche
Il comanche è la lingua del popolo omonimo, i cui discendenti vivono principalmente in Oklahoma, negli Stati Uniti. Attualmente, pochissime persone parlano questo idioma.
Náhuatl
Il náhuatl appartiene al ramo azteco del gruppo azteco-tano delle lingue mesoamericane. Era la lingua del popolo azteco e oggi il termine designa una trentina di dialetti parlati complessivamente da circa 1,5 milioni di persone in Messico.
Quiché
Il quiché appartiene al ramo maya del gruppo macro-penuti delle lingue mesoamericane. La famiglia maya, che conta circa 300.000 parlanti nel Guatemala occidentale, è una delle lingue native indiane meglio documentate: in Guatemala sono riconosciute 20 lingue maya; in Messico ne sono riconosciute 8 in più.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Quechua
Il quechua appartiene al ramo andino del gruppo andino-equatoriale delle lingue indiane sudamericane. Fu la lingua ufficiale dell’impero inca e oggi è la più diffusa delle lingue native americane, con oltre nove milioni di parlanti. È parlata nell’area occidentale dell’America del Sud ed è lingua ufficiale in Bolivia e in Perù (insieme con lo spagnolo e l’aymarà).
Il quechua ha ben 46 dialetti, che i linguisti raggruppano in due rami, quechua 1 e quechua 2. Dal 1975 la forma scritta utilizza l’alfabeto latino.
Aymarà
L’aymarà appartiene al ramo andino del gruppo andino-equatoriale delle lingue indiane sudamericane. È uno degli idiomi ufficiali in Bolivia e in Perù (insieme con lo spagnolo e il quechua) ed è parlato anche in alcune aree del Cile.
Nella forma scritta impiega l’alfabeto latino.
Guaraní
Il guaraní appartiene al ramo tupí-guaraní delle lingue indiane sudamericane. È lingua ufficiale in Paraguay (insieme allo spagnolo) ed è parlato anche in alcune aree dell’Argentina settentrionale, della Bolivia orientale, del Brasile meridionale e nordorientale.
La forma scritta utilizza l’alfabeto latino, con l’uso del segno grafico della tilde per indicare i suoni nasali.
Altre lingue
Esistono alcune lingue isolate, che non sono ascrivibili ad alcuna delle grandi famiglie linguistiche e per le quali non sono stati riconosciuti con certezza legami con altre lingue. Lingue isolate sono il basco, il coreano e il giapponese.
Euskara
L’euskara è la lingua parlata dai baschi nelle province basche spagnole, nella parte settentrionale della Navarra e nel dipartimento dei Pyrénées Atlantiques (Aquitania) in Francia. È una lingua senza parentele riconosciute ed è quindi classificata come lingua isolata. Nelle province basche spagnole è lingua ufficiale (insieme con lo spagnolo).
Coreano
Il coreano è una lingua senza parentele riconosciute ed è pertanto classificato come lingua isolata. È lingua ufficiale in Corea del Nord e in Corea del Sud. Il coreano moderno si basa sul dialetto parlato a Seoul; la forma scritta utilizza l’alfabeto coreano chiamato hangul; nella Corea del Sud, oltre all’alfabeto hangul, si usa anche una scrittura mista, che comprende caratteri cinesi.
Giapponese
Il giapponese è una lingua senza parentele riconosciute ed è pertanto classificata come isolata. È lingua ufficiale in Giappone. La forma scritta si basa su un sistema ibrido, composto da ideogrammi derivati dal cinese e dai due alfabeti sillabici kana: il katakana (usato in genere per le parole di origine straniera) e lo hiragana.