Superordine di mammiferi placentati che comprende i quadrupedi erbivori forniti di zoccoli. I tipici ungulati, ossia i perissodattili (cavalli, zebre , tapiri , rinoceronti, ecc.) erano molto diversi l’uno dall’altro durante il periodo chiamato Eocene inferiore, circa 55 milioni di anni fa; forse gli esemplari con lo zoccolo, erbivori, avevano già subito un’evoluzione durante il Cretaceo, a partire da distinte famiglie di mammiferi placentari: le somiglianze fra gli ordini di ungulati sarebbero, quindi, esempi di una evoluzione parallela o convergente.
Ordine dei Condilartri. Comprende esemplari fossili che vissero dal Paleocene fino all’Eocene. L’esempio più famoso è costituito dal Phenacodus primaeorus, animale delle dimensioni di un cane da caccia.
Ordine degli Amblipodi. Altro fossile dell’Eocene; in tutti gli esemplari le estremità erano corte e il corpo gigantesco e pesante; i canini superiori erano a forma di sciabola e tutti presentavano sei o più escrescenze ossee, simili a corna, sul cranio. Il loro cervello era del tipo inferiore.
Ordine dei Notoungulati. Alcuni esemplari de due ordini precedenti diedero origine alla serie notevolmente differenziata di mammiferi erbivori, spesso chiamati notoungulati, in senso collettivo; vissero per milioni di anni, mentre perissodattili, artiodattili e altri ungulati occupavano regioni adiacenti. I notoungulati si riprodussero secondo la legge dell’irradiamento adattivo, su grande scala. Protetti da barriere geografiche contro la concorrenza di altre specie più sviluppate, sfruttarono le possibilità ambientali delle varie località, dando origine a stirpi diverse che popolarono le antiche praterie. Alcuni (come i Protypotherium) erano piccoli e veloci come i conigli; altri (i litopterni) somigliavano a cavalli con tre dita e, al loro interno, il genere Macrauchenia costituiva un parallelo con i lama e i cammelli .
Ordine degli Iracoidi. Gruppo caratteristicamente africano, rappresentato dai «dassies» dell’Africa meridionale, Abissinia, Arabia e Siria. Questi piccoli animali pelosi presentano una anatomia interna intermedia fra quella degli elefanti e quella dei cavalli.
Ordine dei Bariterioidei. Un altro tipo curioso di ungulati estinti è stato scoperto con altri fossili a Fayum, in Egitto; le uniche parti rinvenute di questo animale furono una grossa mandibola inferiore, un omero e un radio che presentano uno strano assieme di somiglianze col proboscideo Moertherium e con gli Amblypodi.
Proboscidei. L’evoluzione e struttura degli elefanti vengono considerate in un articolo a parte. Per quanto riguarda la loro remota origine, il fatto di somigliare così tanto all’Arsinotherium ricordato prima, nonostante il cranio e i denti siano diversi, tende a suffragare la teoria che questo ordine, assieme a quello degli Embrithopoda, Amblypoda e Hyracoidea, potrebbero essere raggruppati nel superordine dei Paenungulata.
Ordine dei Sirenidi. Questo ordine comprende animali dal corpo simile a quello della balena , arti anteriori simili a pinne e unghie esterne o zoccoli vestigiali. Differiscono dai cetacei per il capo relativamente piccolo, il muso tronco e appiattito e il labbro espanso trasversalmente e coperto da grossi baffi; i canini superiori, se esistono, sono situati all’estremità del muso e sono rivolti verso il basso; sono erbivori e la loro anatomia interna è diversa: ha uno scheletro molto pesante, con arti anteriori male adattati alla vita acquatica; vi appartengono il dugongo e il lamantino .
Perissodattili. Questo ordine, risalente all’Eocene, comprende animali con numero dispari di dita. Sono di grossa taglia con zampe lunghe (equidi).
Artiodattili. Ordine risalente all’Eocene che comprende ungulati ruminanti con numero pari di dita, dimensioni variabili con zampe generalmente lunghe e molti presentano le corna (bovidi); si distinguono in suidi o non ruminanti, tilopodi e ruminanti.