A differenza delle proposizioni coordinate, che hanno nell’interno del periodo una certa autonomia grammaticale, la proposizione subordinata non può stare da sola, ha bisogno di un’altra proposizione su cui appoggiarsi; abbiamo così la proporzione reggente o principale, e la proposizione subordinata. Per esempio,
leggi il libro che ti ho consigliato – leggi il libro è la reggente, cioè regge che ti ho consigliato, che dipende da il libro.
In uno stesso periodo si possono avere diverse subordinazioni e coordinazioni. Nella frase,
dimmi quando partirà e quando arriverà – dimmi è la reggente, quando partirà e quando arriverà sono coordinate che si reggono sulla reggente dimmi. Inoltre, le due coordinate sono a loro volta coordinate tra di loro (coordinate di secondo grado)
Gradi della subordinazione
Le subordinazioni possono esistere a diversi gradi, es.:
domandagli se ha saputo che Mario è a Roma – reggente – domandagli, subordinata di primo grado – se ha saputo, subordinata di secondo grado, perché la reggente è subordinata di primo grado, che Mario è a Roma, subordinata di terzo grado.
Il numero dei gradi di subordinazione è potenzialmente infinito, es.:
Ho ricevuto questa notizia da Giorgio, che l’aveva sentita da Marianna (primo grado), che l’aveva sentita da Mario (secondo grado), che l’aveva sentita da sua sorella (terzo grado), che l’aveva sentita ….. (quarto grado) e così via
Subordinate esplicite e implicite
Esplicite sono le subordinate il cui predicato è espresso da un verbo in un modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo).
Luisa crede che dirà tutto a Mario – dirà – futuro indicativo, forma esplicita.
Luisa pensa di dire tutto a Mario – di dire – infinito, forma implicita.
Proposizioni comparative: stabiliscono un rapporto di comparazione con la reggente, e si dividono in tre categorie:
- a) uguaglianza:così … come, tanto … quanto, ecc.
Luisi è tanto bella quanto lo è Marisa
La pasta asciutta è così nutritiva come lo è il manzo
- b) maggioranza:più … di quanto, più … di come, più … di quello
Luisa è più bella di quanto (non ) pensassi.
- c) minoranza:meno … di quanto, meno … che, ecc.
questa casa è meno costosa di quanto avessi pensato.
(nota: il modo del verbo nelle proposizioni comparative di maggioranza e minoranza può essere espresso nell’indicativo, congiuntivo o condizionale, e può anche essere espresso in una forma implicita: preferisce correre piuttosto che andare piano)
Proposizioni concessive: Indicano una soluzione diversa di quelle che ci si aspetta, e sono introdotte dalle congiunzioni benché, sebbene, quantunque, nonostante, malgrado, ecc. e da espressioni, pur seguito dal gerundio, per, nemmeno a, neanche a, al costo di seguito dall’infinito; in queste proposizioni si usa il congiuntivo.
Benché sia stanco continua a camminare.
Sebbene lo avessi avvisato, ci andò lo stesso.
Pur non andando d’accordo restarono amici per molto tempo.
Non si trovava più nemmeno a pagare un prezzo esagerato.
Proposizioni interrogative indirette: esprimono una domanda o un dubbio, e siìono introdotte da che, se, chi, che cosa, dove, perché, ecc. e possono espresse nell’indicativo, congiuntivo o condizionale.
Dimmi quanto sei andato in vacanza.
Mi chiedo se hanno finito di pagare le rate dell’auto.
Non so se è andato al ricevimento.
Mi domandavo che cosa aveva fatto – avesse fatto – avrebbe fatto.
Non so che cosa fare (proposizione implicita)
Proposizioni relative: sono introdotte da un pronome relativo, il quale ha anche la funzione di congiunzione, che, cui, il quale, dove, e questo pronome sostituisce un nome o pronome presente nella reggente, definito antecedente.
La proposizione relativa perciò determina e completa il significato dell’antecedente. Si usa che quando il pronome ha la funzione di soggetto o complemento oggetto; si usa cui, preceduto da una preposizione, quando il pronome relativo ha la funzione il complemento indiretto, se manca la preposizione si tratta di un complemento di termine e si sottintende a; (il) quale si usa quando che e cui possono creare confusione, si usa chi quando l’antecedente è un ente indefinito.
Luisella, che è andata recentemente in Italia, è una brava ragazza – antecedente Luisella, che soggetto di è andata.
Ho finito la lezione che dovevo studiare – antecedente io, che oggetto di dovevo.
Ti restituisco il libro che mi avevi prestato, – antecedente il libro, che complemento oggetto di avevi prestato.
Questo è il film di cui ti parlavo – antecedente, il film, di cui complemento di specificazione del nome film.
Non so chi è andato in città – l’antecedente chi non è definito
Proposizioni modali: indicano il modo in cui si svolge un’azione, possono essere della realtà (con il verbo all’indicativo) o della irrealtà (con il verbo al congiuntivo), e sono introdotte da come, secondo che, nel modo che, come se, ecc.
Comportati come ritieni opportuno.
Comportati come se non sapessi niente.
Andò via correndo (proposizione implicita).