Per poter conferire fantasia, incisività ed immediatezza al linguaggio, ci si serve spesso delle figure retoriche oggi abbondantemente presenti nella lingua in uso quotidiano e non più appannaggio di testi letterari o settori più alti. Qui di seguito ve ne spiegheremo alcune.
Allegoria: è l’espressione di un concetto attraverso l’uso di un’altra parola che lo richiama. Tra le allegorie tradizionali è celeberrima quella della nave che attraversa un mare in tempesta, fra venti e scogli etc.: rappresenta il destino umano, i pericoli, i contrasti ecc., mentre il porto è la salvezza.
Anafora: è la ripetizione di una o più parole all’inizio di frasi successive al fine di dare rilievo maggiore ad un concetto es.: voglio andare via, voglio che tutto cambi, voglio un lavoro serio.
Antitesi: rappresenta l’accostamento di concetti dalla valenza opposta al fine di sottolineare una contrapposizione es.: non un alito di vento ma un clima torrido ha accompagnato la nostra giornata al mare.
Antonomasia: si sostituisce un nome proprio con un nome comune per evocare immediatamente le caratteristiche del termine sostituito es.: un giuda per indicare un traditore.
Assonanza: si tratta della ripetizione di due o più parole che si susseguono es.: bidone/bagliore/tepore.
Consonanza: ripete in due o più parole che seguono le stesse consonanti es.: partire/mestiere/fattoria.
Climax: dispone le parole o le frasi dando una intensità ascendente (es. Vai, corri, fuggi) o discendente (es. comandare,chiedere, pregare).
Ellissi: elimina alcuni elementi per dare concisione al periodo es.: Grazia studia, Maria legge e Rita parla al telefono.
Enjambement: è una figura retorica adoperata spesso in poesia e prevede l’interruzione di una comune successione sintattica a fine verso. Una frase che normalmente si legge di seguito viene spezzata es.: ma sedendo e mirando interminati/spazi al di là di quella e sovrumani/silenzi e profondissima quiete (Infinito – Giacomo Leopardi).
Eufemismo: sostituisce termini o frasi dalla valenza offensiva o cruda con termini equivalenti che ne attenuano il significato es.: passare a miglior vita per morire.
Iperbole: usa espressioni che enfatizzano un concetto amplificandolo es.: sono stanca morta.
Metafora: usa un termine al di fuori del suo contesto naturale di pertinenza es.: la foresta amazzonica è il polmone della terra.
Metonimia: usa un dettaglio o un concetto per evocare un’idea o rappresentare un oggetto ad essi legato es.: un bicchiere d’acqua non si beve il bicchiere: il contenuto viene scambiato con il contenente.
Ossimoro: due termini vengono accostati essendo l’uno l’opposto dell’altro es.: notte luminosa.
Palindromo: parola che si legge allo stesso modo sia dal lato sinistro che dal lato destro es. Anna.
Similitudine: chiarisce un concetto fornendo un paragone con qualcosa di noto es.: impalpabile come la cipria.
Sineddoche: adopera in senso figurato una parola al posto di un’altra es.: fuga di cervelli per indicare l’emigrazione di persone competenti all’estero.
Sinestesia: attribuisce a qualcosa una sensazione che appartiene ad un contesto diverso es.: giallo squillante.
Zeugma: collega un verbo a due o più elementi della frase che richiederebbero, invece, ognuno un verbo specifico es.: sentirai cantare e ballare in realtà vedrai ballare.