Risulta essere un romanzo parzialmente autobiografico, che ritorna agli anni giovanili dello scrittore, quando doveva guadagnarsi da vivere nel porto di Oakland, nella baia della natia San Francisco, e perciò non poteva frequentare regolarmente le scuole. Il protagonista riesce come l’autore a sottrarsi alla condanna della propria povertà grazie alla straordinaria curiosità intellettuale e alla forza di volontà. In questa ascesa è guidato da una ragazza dell’alta borghesia, Ruth, che ai suoi occhi appare come la somma di ogni bene, e non ancora come la rappresentante di una classe sociale ben definita. Il giovane diventa uno scrittore istintivo, incapace di comprendere criticamente il proprio valore e il senso della propria opera. Un poeta socialista, Russ Brissenden, lo porta alla presa di coscienza, e questa lo conduce ovviamente a un contrasto con il mondo borghese cui si era votato. I giornali non gli offrono più spazio per pubblicare per colpa della sua fama di socialista, e di fronte a questa sconfitta Ruth lo abbandona. In seguito Martin riesce ugualmente a imporsi, ed è a questo punto che Ruth ritorna a lui. Martin comprende però che l’affetto di Ruth è strettamente legato ai valori borghesi del successo finanziario e della notorietà sociale, e associa la ragazza al disprezzo che ora prova per quella borghesia un tempo ammirata. Al tempo stesso comprende di avere rinnegato la propria classe sociale d’origine; tutto ciò lo porta a uno stato depressivo che si risolve nel suicidio. Profeticamente, rispetto al destino dello scrittore stesso, Martin si uccide gettandosi in mare da una nave che lo aveva portato in un lungo viaggio nei mari del Sud.