Ordine di mammiferi di vita esclusivamente acquatica, dotati di respirazione polmonare che li obbliga a salire periodicamente alla superficie per ossigenare i polmoni. Nonostante ciò, se vengono tolti dal loro elemento naturale, non tardano a morire. In generale sono animali di mare, anche se non mancano alcune specie di acqua dolce o altre che si adattano all’uno e all’altro ambiente. Le caratteristiche esterne somatiche sono simili a quelle dei pesci, ragione per la quale molto spesso vengono confusi con questi ultimi. In tal senso, una caratteristica che permette di distinguerli facilmente è costituita dalla pinna caudale, disposta orizzontalmente nei cetacei e verticalmente nei pesci. (Le estremità anteriori sono trasformate in pinne, mentre le posteriori non appaiono esternamente). In alcune specie esiste una formazione adiposa che, funge da riserva di sostanze nutritive, ed assomiglia ad una pinna dorsale come quella dei pesci, anche se, logicamente, di diversa natura. Tutti posseggono uno spesso strato sottocutaneo di grasso che li protegge dal freddo, mentre la pelle manca di peli, eccettuate alcune specie che presentano piccole setole dure in vicinanza della bocca e delle fosse nasali. Queste si aprono nella parte superiore della testa (possono essere due o una sola) e, come nel caso dei pesci, non svolgono una funzione olfattiva ma di respirazione, prendendo il nome di spiracoli. Attraverso questi viene espulsa l’aria calda dei polmoni che, negli esemplari che vivono in acque fredde marine, si condensa al contatto con l’aria esterna formando un getto o nube di vapore a volte visibile da grandi distanze. Le dimensioni dei cetacei variano da medie grandezze fino a misure enormi. La testa, voluminosa, spesso quasi appuntita, è unita direttamente al corpo senza differenziazione di collo. Alcune specie sono dotate di bocca provvista di denti, caratteristici per essere tutti uguali e mancanti di smalto; altre mancano completamente di denti ma possiedono, in cambio, i cosiddetti fanoni, delle lamine cornee, triangolari, ravvicinate, che svolgono una funzione di filtro col fine di trattenere le particelle alimentari -a volte, animali marini inghiottiti interi – che entrano assieme all’acqua ingerita, ed espulsa, in seguito, all’esterno. Le aperture uditive sono molto piccole e si trovano sui due lati della testa. Assenti sono pure le ghiandole sulla pelle, eccettuate le mammarie e le congiuntive. I piccoli nati sono di dimensioni abbastanza sviluppate e vengono allevati allattandoli come gli altri mammiferi. I cetacei apparvero nell’Eocene e da allora si sono conservati fino ad oggi, eccettuate poche specie estinte lungo i secoli. Quelle attuali vengono raggruppate in due subordini ben distinti: gli odontoceti, dotati di denti e di un solo sfiatatoio; e mistacoceti, che mancano di denti, possiedono fanoni , cornei e due sfiatatoi in senso longitudinale.
Le specie più diffuse di cetacei
Il delfino è certamente il cetaceo più conosciuto, abbastanza comune anche nei nostri mari. Lungo in media un paio di metri, ha un corpo fusiforme superiormente scuro e biancastro e inferiormente. Di natura giocosa e socievole, lo si nota spesso in branchi, al seguito delle navi: è infatti un nuotatore velocissimo (raggiunge anche i 40 km orari) ed esegue spesso evoluzioni e salti. L’ orca , invece, che vive in tutti i mari del mondo, era già conosciuta e temuta dai marinai dell’antichità che la consideravano un animale sanguinario. La realtà, invero, conferma questa fama, dal momento che è l’unico cetaceo che si alimenta di animali a sangue caldo, con preferenza per le foche, pinguini , delfini, lupi di mare, e non esita ad attaccare balene e anche gli uomini che si avvicinino alle coste delle regioni da esse frequentate. Il capodoglio, abitante marino di zone tropicali o temperate, è molto ricercato per i preziosi prodotti che da esso si ottengono: il grasso, lo spermaceti o bianco di balena, I’ambra grigia e i denti. Oltre alle specie citate qui sopra, ricordiamo il fursiope troncato, che si trova nei nostri mari ed è simile al delfino, pur raggiungendo una lunghezza assai superiore a quella del cugino (fino a 4 m e mezzo).