Se analizzassimo la forma delle parti del discorso (dunque delle parole) parleremmo di morfologia una parola che deriva dal greco morfé (forma) e lógos (studio). Le parti del discorso sono nove di cui cinque variabili, cioè aventi più forme (articolo, nome, aggettivo, pronome, verbo) e quattro invariabili, cioè con una sola forma (avverbio, preposizione, congiunzione ed interiezione). In questa categoria, ci occuperemo proprio della morfologia iniziando con l’analisi dell’articolo.
L’articolo (parola derivante dal latino articulum – piccolo arto) si suddivide in determinativo, indeterminativo e partitivo e rappresenta la parte variabile del discorso che si premette al nome. Esso non è dotato di autonomia, poiché ha una posizione vicina nei confronti del nome. Proprio con il nome deve accordarsi nel genere e nel numero. Nonostante si variabile rappresenta un elemento del discorso estremamente importante perché serve a donare al nome che lo segue una individuazione maggiore. Lo stesso nome, non può fare a meno dell’articolo che insieme formano il sintagma o gruppo nominale. L’articolo ha la capacità di rendere sostantivi anche parole che generalmente non lo sarebbero (es. il verde ti dona). L’articolo aiuta anche a discernere tra un nome di senso determinato (articolo determinativo) o di senso indeterminato (articolo indeterminativo) e di capire il genere o il numero.
L’articolo determinativo risiede prima del nome e può essere da esso separato da uno o più aggettivi. Esso varia secondo il genere, il numero e la lettera iniziale del nome che lo segue. Vediamo nel dettaglio le forme che l’articolo determinativo può assumere:
il (singolare maschile), i (plurale maschile) si premettono alle parole maschili inizianti per consonante (es. il sole);
lo (singolare maschile) gli (plurale maschile) si antepongono alle parole maschili inizianti per x, y, z, s preconsonantica e ai gruppi conosonantici gn, pn, ps, sc, alla i semivocalica (cioè seguita da altra vocale) e alla j (che è una semivocale) (es. lo sguardo). Lo viene usato anche al posto di il nelle locuzioni avverbiali (es. per lo più);
gli articoli la (singolare femminile) e le (plurale femminile) si premettono a tutti i nomi femminili (es. la festa). L’articolo la si elide davanti alle parole che iniziano per vocale es. l’idea).
In alcuni casi, l’articolo determinativo non deve essere usato. Tra queste eccezioni troviamo i nomi dei mesi e dei giorni della settimana, i nomi propri di persona, i cognomi di personaggi famosi, i nomi di città.
Gli articoli sembrano abbondare soprattutto nella lingua italiana. L’inglese ne è molto povero: ha, infatti, una sola forma (the) per genere e numero.
L’articolo indeterminativo si usa solo al singolare ed esprime un’indicazione non determinata variando unicamente nel genere. Ecco di seguito le forme dell’articolo indeterminativo:
l’articolo un si premette ai nomi maschili che cominciano per vocale (tranne le semivocali i e j) o per consonante (escluse x, y, z,s preconsonantica e dei gruppi consonantici gn, pn, ps) (es. un bambino);
l’articolo uno si premette ai nomi maschili che iniziano con x, y, z, s preconsonantica, con i gruppi consonantici gn, pn, ps, sc e con le semivocali i e j (es. uno scudo). Questa tipologia di articolo si tronca sia davanti a vocale che davanti a consonante perciò non va mai apostrofato (es. un campo). Il primo numero cardinale (uno) è formalmente identico all’articolo indeterminativo. Attraverso il contesto possiamo valutare se si tratta del numerale o dell’articolo.
l’articolo una si premette ai nomi femminili singolari (es. una vigna). Davanti ai nomi femminili che iniziano per vocale, l’articolo una si elide, anche se nell’italiano di oggi sta diventando frequente la forma senza elisione (es. un’isola).
Anche il francese e l’inglese, come l’italiano non hanno il plurale degli articoli indeterminativi e ricororrono al partitivo francese o ad espressioni ed aggettivi quantitativi. Nella lingua spagnola, invece, l’articolo indeterminativo plurale esiste (unos, unas).
Le preposizioni articolate del, dello, della ,dei ,degli, delle si usano anche con valore di articolo partitivo. In questo caso esse indicano una parte, una quantità indeterminata di un tutto. Al singolare l’articolo partitivo corrisponde a un po’ di, una certa quantità di e non si usa con i sostantivi che indicano entità numerabili (non si può dire voglio del computer). Si adopera, infatti, con nomi dotati di significato collettivo non numerabili (es. voglio della pizza). Si può usare l’articolo partitivo anche con aggettivi sostantivati (es. c’è del vero). Al plurale l’articolo partitivo sostituisce l’articolo indeterminativo che ha solo il numero singolare: (es. ho comprato delle camice). Al posto degli articoli partitivi, al plurale, si possono usare anche gli aggettivi indefiniti alcuni, alcune, certi, certe.